Pensioni, confermata l’Ape sociale anche per il 2025. A chi spetta e come funziona
EconomiaIntroduzione
La Manovra ha confermato tutte le misure di flessibilità presenti a livello pensionistico: tra queste c’è l’Ape Sociale, che interessa soprattutto i caregiver, i disoccupati, chi ha svolto a lungo mansioni gravose e chi ha un'invalidità civile almeno al 74%. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Cos’è l’Ape sociale
- L’Ape sociale è un anticipo pensionistico che può essere ottenuto, una volta raggiunti i 63 anni e cinque mesi di età, dai lavoratori che si trovano in una determinata situazione di svantaggio.
Per approfondire: Pensioni, chi può chiedere l'Ape sociale nel 2025
A chi spetta
- Come spiega l’Inps, l’Ape sociale è un’indennità concessa ai soggetti che si trovano in particolari condizioni di fragilità, come coloro che svolgono da almeno sei mesi assistenza a soggetti con handicap gravi (i già citati caregiver) e chi ha un’invalidità civile almeno al 74%, insieme a un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. È prevista anche per i lavoratori che svolgono attività considerate particolarmente gravose (da almeno sette anni negli ultimi dieci oppure almeno sei anni negli ultimi sette). In quest’ultimo caso viene richiesta un’anzianità contributiva non inferiore ai 36 anni. Tra le mansioni gravose, a titolo di esempio, rientrano: i conducenti di camion o mezzi pesanti, gli operai edili, le infermiere e le ostetriche che lavorano su turni, gli insegnanti delle scuole primarie, i conciatori di pelli e di pellicce, le professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
Per approfondire: Pensioni 2025, requisiti non cambiano: ipotesi per uscita dal lavoro anticipata
I disoccupati
- Tra coloro che a pieno titolo possono richiedere l’Ape sociale rientrano anche i disoccupati, a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale, oppure scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato. Chi si trova in questa condizione deve avere un'anzianità contributiva di almeno 30 anni, deve aver avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, almeno 18 mesi di lavoro dipendente e deve aver terminato la prestazione per la disoccupazione spettante
Le finestre di domanda
- Per ottenere l’Ape Sociale, serve presentare una domanda di certificazione del diritto, seguita dalla richiesta dell’indennità stessa. I requisiti vanno maturati entro il 31 dicembre 2025 e sono presenti tre finestre per richiederlo:
- Dal 1° gennaio al 31 marzo
- Dal 1° aprile al 15 luglio
- Dal 16 luglio al 30 novembre
L’esito dell’istruttoria
- L’Inps comunicherà l’esito dell’istruttoria entro:
- 30 giugno 2025: per le domande presentate entro il 31 marzo
- 15 ottobre 2025: per le domande presentate entro il 15 luglio
- 31 dicembre 2025: per le domande presentate oltre il 15 luglio, ma entro il 30 novembre
- Come di consueto resta fermo il principio secondo il quale le domande presentate dopo ciascuna finestra temporale e, comunque, non oltre il 30 novembre saranno prese in considerazione dall’Inps esclusivamente se all’esito del monitoraggio dello “scaglione” precedente restano residue risorse finanziarie
A chi si invia la domanda
- Le domande, sia di riconoscimento delle condizioni per l'accesso all'Ape Sociale, sia di accesso al beneficio, devono essere indirizzate alle sedi territoriali Inps di competenza e presentate in modalità telematica attraverso i consueti canali istituzionali
Quanto spetta
- L'indennità, in caso di iscrizione ad un’unica gestione, è pari all'importo della rata mensile di pensione al momento dell'accesso alla prestazione, se inferiore a 1.500 euro, oppure pari a tale cifra se la pensione è pari o maggiore di questo importo. L'importo dell'indennità non viene rivalutato o integrato al trattamento minimo. Nel caso di soggetto con contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo presso più gestioni, tra quelle interessate dall’Ape sociale, il calcolo della rata mensile di pensione è effettuato pro quota per ciascuna gestione in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati (con esclusione della sola contribuzione presente nelle casse professionali)
Le compatibilità
- L'Ape sociale è compatibile con l'assegno di inclusione e l'assegno sociale, mentre non è compatibile con NASpI, DIS-COLL, e Iscro, l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps. Queste ultime misure, se già erogate, verranno recuperate dall'Inps
Incumulabilità
- L’importo dell’Ape sociale è cumulabile solo ed esclusivamente con redditi di lavoro autonomo occasionale che non superino i 5mila euro lordi all’anno. La regola non vale però per chi aveva già ottenuto l’Ape prima del 2024: in questo caso valgono le regole precedenti che stabiliscono si possa mantenere l’indennità in presenza di lavoro dipendente o parasubordinato con reddito massimo di 8 mila euro annui e con lavoro autonomo nel limite di 4.800 euro annui.
Per approfondire: Baby pensioni, quanti sono gli italiani che ricevono l’assegno da oltre 40 anni?