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Naspi e dimissioni volontarie, cosa cambia da gennaio 2025

Economia
©IPA/Fotogramma
Istat: disoccupazione mai così bassa. Inflazione: 1% nel ‘24
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Istat: disoccupazione mai così bassa. Inflazione: 1% nel ‘24
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Introduzione

Da quest’anno, per contrastare i “furbetti, è previsto un nuovo requisito contributivo per ottenere l'indennità di disoccupazione. Dal 10 gennaio, infatti, i lavoratori che hanno lasciato spontaneamente un lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti avranno diritto alla Naspi in caso di licenziamento da un nuovo impiego solo se hanno almeno 13 settimane di contribuzione dalla mansione per la quale si richiede l'indennità. La stretta è stata introdotta dall'ultima legge di Bilancio. La modifica intende limitare la tendenza a dimettersi e a trovare nuove occupazioni di breve durata o intermittenti per ottenere la Naspi o evitare alle aziende di pagare il ticket di licenziamento

Quello che devi sapere

Calderone: "Finalità antielusiva"

  • Questa misura "ha una finalità antielusiva", ha detto la ministra del Lavoro Marina Calderone nelle scorse settimane. "Per quanto riguarda la Naspi dopo essersi dimesso da un impiego e l'instaurazione di un rapporto di brevissima durata seguita da un licenziamento - ha spiegato -, ha una finalità antielusiva. Non è un riconoscimento della Naspi a seguito di dimissioni volontarie"

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Cos’è la Naspi

  • La Naspi – Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego – è una indennità mensile di disoccupazione per lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, erogata in seguito a casi di disoccupazione involontaria verificatisi a partire dal 1° maggio 2015. Sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI. Spetta dall'ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni

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Come viene ripartito l’assegno

  • L'importo della Naspi cambia a seconda del reddito percepito nei quattro anni precedenti la domanda di disoccupazione. Se il reddito percepito è più basso rispetto all’importo di riferimento stabilito dalla legge e reso noto ogni anno dall'Inps con circolare pubblicata sul sito (1.227,55 euro per il 2021), l'importo della Naspi è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. Se, invece, la retribuzione media è superiore all'importo di riferimento annuo, la Naspi è pari al 75% dell'importo di riferimento annuo sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e il suddetto importo. A partire dal 91esimo giorno, all’indennità si applica una riduzione del 3% per ciascun mese. Nel caso di svolgimento di attività lavorativa, sia autonoma che subordinata, l’importo dell’indennità si riduce come dettagliato nella scheda prestazione

Cosa cambia

  • Con la Manovra, come detto, è stata introdotta una novità: dal 10 gennaio 2025, chi si dimette da un contratto di lavoro e nei dodici mesi successivi viene licenziato da un nuovo impiego a termine dovrà dimostrare di avere accumulato almeno 13 settimane di contributi relativi all'ultimo lavoro svolto. Se non si soddisfa questo requisito, non si avrà diritto a ricevere l'assegno di disoccupazione. A essere interessate da questa novità – nata per contrastare la pratica delle dimissioni strategiche seguite da impieghi brevi, utili solo a ottenere il sussidio – sono soprattutto quelle persone che passano di frequente da un impiego all'altro e che quindi non accumulano molti contributi nell'arco del singolo rapporto lavorativo

L'allargamento dell'assegno di inclusione

  • Tra le novità della Manovra c'è anche l'allargamento della platea dell'assegno di inclusione. Un emendamento ha portato da 9.360 euro a 10.140 euro la soglia di reddito Isee da non superare per richiedere il contributo statale. Sale inoltre da 6.000 a 6.500 euro il valore del reddito familiare massimo, e da 7.560 a 8.190 euro la soglia di reddito massima per i nuclei composti da anziani o disabili. Nei primi sei mesi del 2024 l’importo medio erogato dall’Inps per l’Adi è stato di 618 euro al mese, per un totale di 697.640 nuclei familiari. L’Adi viene erogato sulla "Carta di inclusione" o "Carta ADI", uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile. I beneficiari riceveranno il contributo mensilmente per un periodo non superiore ai 18 mesi continuativi: allo scadere dei 18 mesi può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per altri 12 mesi

Il supporto per la formazione e il lavoro

  • Si amplia anche la platea di chi può richiedere il supporto per la formazione e il lavoro: l'Isee familiare massimo passa da 6mila euro a 10.140. Il beneficio economico sale da 350 euro mensili a 500 euro mensili. È rivolto a persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni in possesso di determinati requisiti di cittadinanza, soggiorno, residenza ed economici

Come fare per usufruire della misura

Per usufruire della misura, bisogna seguire alcune fasi, come spiega il sito Inps:

  • presentare domanda all’Inps in via telematica;
  • iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), la piattaforma informatica realizzata per agevolare la ricerca del lavoro e individuare le attività formative più utili alla qualificazione/riqualificazione 
  • sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad) all’esito positivo dell’istruttoria della domanda
  • sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato
  • frequentare un corso o altra iniziativa di attivazione lavorativa

La piattaforma Siisl aperta a tutti

  • Fra le novità nel settore lavorativo c’è anche l'apertura a tutti della piattaforma Siisl, avvenuta mercoledì 18 dicembre. Nata per l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro per gli ex beneficiari di reddito di cittadinanza e per quelli dell'assegno di inclusione, è stata aperta da fine novembre ai beneficiari dei trattamenti di disoccupazione (Naspi e Discoll) che sono iscritti d'ufficio dall'Inps. Da dicembre è invece accessibile a tutti. Chi cerca lavoro o punta a partecipare a un corso di formazione può entrare con la propria identità digitale (Spid, Cie o Cns) e inserire il proprio curriculum. Può indicare le categorie di imprese alle quali è interessato e escludere al visibilità per determinate categorie o imprese

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