Piano salva-casa, entrano anche tende da esterno. Le novità in attesa del Cdm di venerdì
Si lima il provvedimento in vista del Consiglio dei ministri. Fra le ultime modifiche c’è anche il freno posto al Salva Milano, la norma pensata per risolvere i problemi autorizzativi di alcuni piani di rigenerazione urbana in città: non arriverà subito ma – forse – in fase di conversione in legge del testo
- Slitta ancora l’arrivo in cdm del salva-casa, il decreto messo a punto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per sanare alcune irregolarità edilizie: era atteso per oggi, mercoledì 22 maggio, ma ci arriverà probabilmente venerdì
- Sono stati infatti necessari alcuni approfondimenti e aggiustamenti in seguito alle osservazioni del Quirinale sull’effettivo rispetto del requisito d’urgenza
- Fra le novità il freno posto al Salva Milano, la norma pensata per risolvere i problemi autorizzativi di alcuni piani di rigenerazione urbana in città: non arriverà subito ma – forse – in fase di conversione in legge del provvedimento
- Il testo vuole occuparsi di interventi ritenuti di misura talmente contenuta da non potere essere considerati illeciti, oltre a quelli non pesanti e non impattanti che non richiedono permesso e comunicazione: rientrano nel quadro anche le tende, incluse quelle da esterno
- Il provvedimento agirà sugli edifici realizzati prima della fine degli anni '70, ancora sono da definire le date precise. In questo periodo si apportavano spesso correzioni al progetto durante la fase di cantiere
- Diventerebbe perciò consentito sanare le tolleranze esecutive di cantiere, che non ne compromettano la stabilità: un esempio è la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali
- Lo stesso discorso vale per le parziali difformità, per esempio finestre o balconi: in questo caso è prevista la regolarizzazione con semplice sanzione
- Non ci saranno sanatorie per le variazioni essenziali e gli interventi realizzati in assenza di permessi
- Il provvedimento è stato definito da molti come un condono o un "mini-condono", ma il ministro Salvini continua a respingere questo termine
- Spiega il ministro in attesa del testo definitivo: "Riguarda tutte le piccole irregolarità interne" dentro le case degli italiani. Quindi niente per chi si è fatto "la villa abusiva con piscina in riva al mare o al fiume"