Bonus mamme, riaprono le domande per le lavoratrici della scuola
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Con nota del 22 aprile il ministero dell'Istruzione e del Merito ha comunicato che si sono riaperti i termini per presentare la richiesta. La misura consiste in un taglio della tassazione fino a 250 euro mensili (e dunque fino a 3.000 euro l’anno). L’importo non è fisso, ma varia anche in base al reddito della lavoratrice. Le dipendenti statali che non hanno ancora ricevuto il bonus, a maggio riceveranno anche gli arretrati
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- Con nota del 22 aprile il ministero dell'Istruzione e del Merito ha comunicato che si sono riaperti i termini per le lavoratici della scuola per presentare domanda per ottenere il cosiddetto Bonus mamme. Ecco tutto quello che c'è da sapere
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- La misura - il nome ufficiale è “decontribuzione di maternità” - consiste in un taglio della tassazione fino a 250 euro mensili (e dunque fino a 3.000 euro l’anno). L’importo non è fisso, ma varia anche in base al reddito della dipendente. La trattenuta dei contributi previdenziali è pari al 9,19% della Ral (Retribuzione annuale lorda), che sale al 9,49% nel privato per le aziende con più di 15 dipendenti
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- Il Bonus mamme per le lavoratrici della scuola è previsto nell’ambito dell’allargamento della misura alle madri lavoratrici della Pubblica amministrazione che potranno accedervi a partire da maggio 2024. Le dipendenti statali che non hanno ancora ricevuto il bonus, a maggio riceveranno anche gli arretrati
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- L’erogazione del Bonus mamme è automatica. Una volta riconosciuto il possesso dei requisiti, l’esonero verrà accreditato direttamente alla beneficiaria su conto corrente tramite il sistema NoiPA
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- Per le lavoratrici della scuola, il Bonus mamme può essere richiesto tramite l’assistenza di Caf e patronati, oppure direttamente sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito
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- Per effettuare la richiesta online, occorre accedere all’area riservata del sito mim.gov.it. Per effettuare l’accesso è necessario autenticarsi con Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta di identità elettronica) o eIdas (electronic Ientification authentication and signature)
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- È possibile indicare da due ad un massimo tre figli. In caso di lavoratrice madre di più di tre figli è necessario includere tra quelli comunicati il codice fiscale del figlio più piccolo