Bonus mamme, le lavoratrici con gli stipendi più alti sono avvantaggiate: le simulazioni
Già da questo mese dovrebbe essere pagato il contributo a tutte quelle lavoratrici che hanno almeno due figli (di cui il minore con meno di 10 anni), che si vedranno riconoscere un esonero della contribuzione previdenziale fino a un massimo di 3 mila euro annui. A essere maggiormente premiate sono coloro che hanno stipendi oltre i 35 mila euro, come dimostrano anche le simulazioni della Fiom
- Il bonus mamme è una delle politiche varate del governo Meloni per sostenere la natalità, in particolare le famiglie numerose. Pochi giorni fa l’INPS ha pubblicato una circolare per evidenziare il funzionamento della misura, che dovrebbe partire da questo mese di febbraio, comprendendo anche gli arretrati di gennaio
- Le donne con almeno due figli (di cui il minore con meno di 10 anni) quest'anno hanno diritto a un esonero della contribuzione previdenziale del 9,19%, fino a un massimo di 3 mila euro annui (250 euro al mese). Non possono accedere al bonus le donne che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato e sono escluse anche tutte le autonome e le precarie, oltre alle lavoratrici domestiche
- Per ottenere il bonus non serve fare domanda ma è sufficiente comunicare al datore di lavoro o all’INPS di avere i requisiti per riceverlo, indicando anche i codici fiscali dei figli. In seguito alla pubblicazione della circolare dell’INPS, il bonus diventerà attivo a partire da febbraio e la quota di gennaio verrà pagata in modo retroattivo
- E per chi guadagna meno? Le lavoratrici che hanno buste paga fino a 35 mila euro lordi possono già contare sul taglio del cuneo fiscale introdotto prima dal governo Draghi e poi confermato dal governo Meloni, che lo ha reso non cumulabile con il nuovo bonus
- Come riporta il Corriere, la Fiom, sindacato dei metalmeccanici della Cgil, ha simulato alcuni esempi: una lavoratrice mamma che guadagna 700 euro al mese può già contare su un esonero contributivo di 49 euro, spettante a tutti. Il bonus mamma sarebbe di 64 euro ma visto che 49 sono già scontati, indipendentemente dal numero dei figli, lo sconto aggiuntivo sarà di 15,33 euro al mese
- Prendiamo poi una mamma con una busta paga da 2 mila euro. Il bonus mamma sarebbe di 183 euro, sempre al mese, ma visto che il taglio del cuneo ne garantisce già 120 lo "sconto" aggiuntivo risulta essere di 63,8 euro
- Ultimo caso, invece, è quello di una mamma che guadagna 2.720 euro: visto che lo stipendio annuo è superiore ai 35 mila euro lordi l'anno, questa dipendente non ha diritto al taglio del cuneo fiscale; quindi, il suo bonus mamma sarà pieno, cioè pari a 250 euro al mese per un totale di 3 mila euro l'anno
- Il bonus mamma vuole incentivare il lavoro femminile: in Italia lavora infatti soltanto il 52% delle donne, un tasso di occupazione che ci vede fanalino di coda in Europa
- Bisogna poi tenere conto che il governo nell'ultima legge di Bilancio, così come accadrà nelle prossime, ha dovuto fare i conti con vincoli di finanza pubblica stringenti ma resta l’ambizione della maggioranza di favorire la natalità