Festività, ecco che impatto avranno il 25 aprile e il 1° maggio sulla busta paga
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Le festività nazionali sono retribuite per tutti i dipendenti secondo i termini di ogni contratto di lavoro. I lavoratori dipendenti riceveranno il corrispettivo in busta paga anche se non svolgeranno le proprie mansioni. Per chi lavora in questi due giorni, invece, ci sarà una retribuzione con una maggiorazione: ecco cosa sapere
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- Oggi, giovedì 25 aprile, e poi mercoledì 1 maggio sono giornate festive: in Italia, in questi giorni rappresentati come rossi sul calendario, si celebrano la Liberazione del nostro Paese dall'occupazione nazista e dal regime fascista e la Festa del lavoro. Ma come impattano queste due giornate sulle buste paga dei lavoratori? Dipende, prima di tutto, dal fatto che il lavoratore svolga o meno le proprie mansioni durante le giornate festive
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- Il 25 aprile e il 1° maggio, essendo festività nazionali, sono due giorni retribuiti per tutti i dipendenti secondo i termini di ogni contratto di lavoro. I lavoratori dipendenti, quindi, riceveranno il corrispettivo in busta paga anche se non svolgeranno le proprie mansioni. Per chi lavora in questi due giorni, invece, ci sarà una retribuzione con una maggiorazione: l’entità dipende dalle disposizioni stabilite nei contratti collettivi
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- La legislazione italiana garantisce ai lavoratori il diritto di non svolgere le proprie mansioni durante le giornate festive, quindi anche 25 aprile e 1° maggio, mantenendo lo stesso il diritto alla retribuzione. Le spese sono sostenute dall’azienda, che inserisce in busta paga una voce che riguarda la festività goduta
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- In altre parole, chi non lavora il 25 aprile o il 1° maggio - e quindi gode della festività - alla fine del mese prenderà lo stesso stipendio pur avendo lavorato un giorno in meno, in quanto la festività è retribuita
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- Una differenza da evidenziare per chi non lavora nei festivi è quella tra lavoratori con paga fissa mensile o pagati a ore: nel primo caso si parla di festività figurativa, nella seconda di festività retribuita. I lavoratori pagati a ore hanno diritto a ricevere un compenso per la festività, calcolato moltiplicando la retribuzione oraria per le ore effettivamente lavorate e quelle di assenza retribuite (come accade per ferie e permessi). In busta paga, quindi, riceveranno una somma a titolo di festività goduta retribuita
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- I dipendenti con paga fissa mensile non ricevono compensi aggiuntivi legati alle festività: a parte alcune eccezioni, la retribuzione mensile è considerata inclusiva delle somme spettanti per le festività e i dipendenti mensilizzati ricevono un compenso lordo calcolato a prescindere dalle ore lavorate nel singolo mese. Troveranno quindi nel cedolino la voce per festività goduta, ma è solo figurativa. Sarebbe stato diverso se il 25 aprile e l’1 maggio fossero stati di domenica: in quel caso è prevista una quota aggiuntiva di retribuzione
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- Chi lavora il 25 aprile e/o il 1° maggio, e quindi non usufruirà del giorno di riposo, riceverà oltre alla normale retribuzione anche una maggiorazione. La maggiorazione che spetta al lavoratore dipendente che presta servizio durante una festività varia in base al tipo di contratto applicato
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- Per fare degli esempi, nel settore del commercio la giornata festiva lavorata comporta una retribuzione più elevata del 30%. Nel contratto dei metalmeccanici, invece, l’extra è del 50%. I dipendenti pubblici hanno maggiorazione del 30%. Per l’1 maggio, poi, in alcuni casi le percentuali possono essere più alte in quanto è considerato un superfestivo
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- Chi non lavora in un giorno festivo ha comunque diritto agli altri giorni di riposo. Va poi specificato che la maggiorazione per un giorno festivo lavorato viene applicata, ma in modo diverso, anche nel caso in cui il dipendente recuperi la giornata lavorata con un giorno di riposo sostitutivo. Di solito è il datore di lavoro a scegliere se dare un riposo compensativo e riconoscere solo la maggiorazione per lavoro festivo oppure se non dare il riposo in più ma un compenso a titolo di supplementare o straordinario, con le maggiorazioni
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- Per la busta paga abbiamo due scenari. Nel primo caso il dipendente lavora il 25 aprile (o il 1° maggio) e poi sta a casa, ad esempio, il 26 aprile come riposo aggiuntivo: in busta paga avrà lo stesso numero di giorni lavorati rispetto alle altre mensilità, ma con una giornata pagata di più rispetto alle altre. Nel secondo caso il dipendente lavora il 25 aprile e non prende un giorno di riposo aggiuntivo: rispetto agli altri mesi in busta paga avrà una giornata di lavoro in più rispetto a quelle previste, pagata con la maggiorazione
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- Per riassumere: chi lavora il 25 aprile e/o il 1° maggio avrà uno stipendio più alto, in quanto il giorno festivo è pagato in misura superiore rispetto alle altre giornate lavorative. Tuttavia, l’entità della maggiorazione dipende dal contratto di lavoro applicato e varia a seconda che il lavoro festivo sia compensato oppure no da una giornata di riposo aggiuntiva