Superbonus, in arrivo nuove deroghe per le zone colpite da sisma e alluvioni
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L’Ufficio parlamentare di Bilancio ha criticato la “generosità” della misura e ha sottolineato l’importanza di mettere a punto agevolazioni seguendo il criterio della selettività. Il Fondo monetario internazionale prevede una crescita al ribasso e suggerisce all’Italia di partire dal debito, che va ridotto partendo dagli sgravi fiscali ritenuti “inefficienti”, come appunto il Superbonus. Allo studio intanto nuovi interventi per specifiche categorie
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- L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme in merito alle conseguenze del Superbonus, e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. La “generosità” della misura, le ripetute proroghe, la concessione di deroghe e la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti" l’hanno resa – sostiene l’Upb – una zavorra per i conti pubblici, e hanno provocato “una pesante eredità sul futuro”
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- Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all'ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite da terremoto o alluvioni oppure il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si esprime anche il Fondo Monetario Internazionale che sprona l'Italia a ridurre il debito
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- La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo. Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, "molti dei quali inefficienti" come – appunto – il Superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle "scappatoie" dal fisco e "numerosi programmi di sostegno anti-inflazione"
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- Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 "hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni", evidenzia l'Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l'ultimo decreto sull'agevolazione
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- Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto "rilevante e crescente" nel tempo: l'asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese "macroscopico" nel caso del Superbonus, e che "non ha precedenti", osserva l'Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l'ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe
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- A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l'Upb, che quantifica questa "pesante eredità": un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l'1,8% in quello successivo
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- Un'esperienza, quella del Superbonus, da cui "occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni", osserva l'Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è "un trasferimento monetario" (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell'edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati
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- E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d'Italia: le "criticità" emerse con il Superbonus sembrano "sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti", se non in "forma limitata" e "circoscritta ad alcune categorie". Dopo l'ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe
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- A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall'Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l'opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare
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- Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell'eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell'Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%