Mutui variabili, il calo dei tassi può far risparmiare 576 euro l’anno sulle rate: i dati
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Sono positivi i dati di Bankitalia sui finanziamenti: la discesa dei tassi ha portato a un calo del Taeg dei prestiti, con conseguente risparmio per le famiglie rispetto ai picchi di novembre 2023. Nel contempo l'Istat segnala una crescita delle vendite al dettaglio sia per i beni alimentari che per quelli non alimentari. In particolare, bene i prodotti di profumeria e per la cura della persona, frenano invece quelli relativi a informatica e telefonia
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- Mutui meno cari e vendite al dettaglio in crescita. I dati che arrivano da Bankitalia e Istat su tassi e commercio indicano una schiarita all'orizzonte
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- A febbraio è proseguita la discesa dei tassi sui mutui: Bankitalia segnala che i prestiti alle famiglie sono stati erogati con un Taeg medio, comprese le spese accessorie, del 4,31% (contro il 4,38% di gennaio)
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- Stando al report di Palazzo Koch intitolato Banche e moneta: serie nazionali, la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a un anno è stata del 17 per cento, il 5 per cento in meno rispetto al mese precedente
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- Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,59 per cento. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari invece al 5,34 per cento
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- Le famiglie con mutui da pagare possono tirare un sospiro di sollievo? Considerando l'importo e la durata media di un finanziamento per l'acquisto della casa, il calo dei tassi significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo variabile, scende in media di 48 euro al mese rispetto al picco di novembre 2023, ha calcolato l'Unione nazionale dei consumatori. Parliamo di un risparmio annuo di 576 euro
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- Intanto sempre a febbraio le vendite al dettaglio risultano in crescita, su base congiunturale, dello 0,1%, sia in valore che in volume. Ad affermarlo è l'Istat, che fotografa un lieve aumento delle vendite dei beni alimentari (+0,1% in valore e in volume) e dei beni non alimentari (+0,2% in valore e in volume)
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- Su base tendenziale, a febbraio 2024 le vendite al dettaglio sono aumentate del 2,4% in valore e hanno registrato una crescita in volume dello 0,3%. Le vendite dei beni alimentari sono cresciute del 3,9% in valore e dello 0,4% in volume
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- Un andamento analogo si osserva per le vendite dei beni non alimentari, con aumenti dell'1,1% in valore e dello 0,5% in volume. “A livello tendenziale si registra una variazione positiva sia per le vendite dei beni alimentari sia per quelle dei beni non alimentari. Per la prima volta da maggio 2022 torna a crescere, seppure in misura contenuta, il volume complessivo delle vendite”, ha dichiarato l'Istat
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- Per quanto riguarda i beni non alimentari, evidenzia ancora l'Istat, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. Stanno andando molto bene i prodotti di profumeria e per la cura della persona (+7,7%). Le dotazioni per l'informatica e la telefonia (-1,8%) invece frenano
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- Rispetto a febbraio dello scorso anno, infine, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+4%) e per le imprese operanti su piccole superfici come gli alimentari (+1%): bene anche le vendite al di fuori dei negozi. Giù il commercio online