Mutui, comprare casa a rate oggi conviene: perché e cosa considerare
Sullo sfondo, c’è il possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (Bce), che potrebbe arrivare già a giugno, secondo gli analisti. Ecco tutti gli elementi da tenere in considerazione
- Comprare casa è un passo importante. E, nelle considerazioni da tenere presenti, c’è anche quella legata alla tempistica, soprattutto se si intende usare un mutuo. Ora, sullo sfondo c’è il possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (Bce), che potrebbe arrivare già a giugno, secondo gli analisti. Ecco tutti gli elementi da tenere in considerazione
- Molto pesa la tipologia di tasso che si sceglie. Per gli esperti, come spiega Il Sole 24 Ore, il fisso non dovrebbe riservare sorprese fino alla fine dell’anno, perché già particolarmente conveniente. Qualche novità, invece, potrebbe esserci sul fronte del variabile
- “Abbiamo una situazione quasi paradossale - spiega Guido Bertolino, responsabile Business Development di MutuiSupermarket.it -, il costo del denaro a tasso fisso è di molto più basso rispetto al variabile, circa 1,3 punti in meno. Sta già scontando gli effetti dei tagli attesi da parte della Bce. L’indice Euribor, che determina invece il costo del mutuo a tasso variabile, ha un valore del 3,93%, vicino a quello dei depositi, entro la fine dell’anno ci si potrebbe aspettare un taglio di circa 50 punti base”
- Dunque, se i mutui a tasso variabile oggi costano circa il 5%, tra un paio di anni potrebbero arrivare al 3,5%. Ad ogni modo, se si guarda a oggi, quelli a tasso fisso sono più convenienti
- “In sintesi, se si ha voglia e possibilità di acquistare casa – aggiunge Bertolino –, questo è un buon momento. Non sono attesi cali drastici del costo del denaro e il mercato dei mutui a tasso fisso sta già scontando i possibili tagli della Banca centrale europea”
- Come emerge poi da un’analisi di Mutui Online, c’è stato un maggior numero di investitori affacciati sul mercato immobiliare nel corso del 2023. E in particolare, si registra una percentuale di acquisti per investimento mai rilevata negli ultimi anni: 19,5%
- I tassi di investimento risultano elevati soprattutto nelle grandi città con Verona che guida la classifica (43,1%), seguita da Napoli (41,2%), Palermo e Milano che registrano percentuali di investimento intorno al 35%. In crescita anche i trasferimenti dei residenti dalle grandi città all’hinterland per comprare l’abitazione principale: l’ultima rilevazione ha evidenziato ben 23 residenti su 100 che hanno comprato casa fuori città
- Ma va anche considerato che il caro-interessi ha battuto il credito e ridisegnato i progetti di spesa per la casa delle famiglie italiane. Sono infatti triplicati i tassi praticati dalle banche sui mutui erogati alle famiglie. A fine dicembre, gli interessi medi applicati ai prestiti immobiliari erano arrivati al 4,40%, tre volte rispetto all'1,45% di gennaio 2022, livello minimo degli ultimi anni, come rileva un'analisi della Fabi sottolineando che si tratta di "una salita vertiginosa" di 295 punti percentuali in soli 24 mesi
- L’assetto ha portato lo stock di mutui a calare, nel corso del 2023, di 2,3 miliardi di euro (192 milioni al mese in media) dopo l'aumento di oltre 35 miliardi registrato nel biennio precedente, grazie ai 18,3 miliardi in più nel 2021 e alla crescita di 17 miliardi raggiunta nel 2022
- L'inversione di tendenza nel mercato immobiliare, osserva il sindacato dei bancari, "potrebbe essere favorita qualora la Banca centrale europea, nelle prossime riunioni, decidesse di dare il via al taglio dei tassi e a una fase più espansiva, in generale, per il credito. I dubbi, però, aleggiano sulla rapidità con cui le famiglie italiane risponderanno ai tagli in arrivo e all'effetto indotto, ma lento, che gli stessi avranno sul costo di chi prende in prestito"