Cinquanta milioni per le Caivano d'Italia: dal 2025 il progetto per minori e famiglie
A partire dal 2025 diventerà operativa l’iniziativa dello Stato "Organizziamo la speranza", che porterà alla costruzione di centri in 15 periferie delle 11 regioni a più alta vulnerabilità sociale. L’operazione si aggiunge ai 250 milioni di euro stanziati poche settimane fa con il bando DesTeenNazione, che porterà alla costruzione di 60 punti di aggregazione giovanili
- Cinquanta milioni di euro per le tante Caivano, sparse per l'Italia: quartieri, spesso dimenticati dalle istituzioni, dove la criminalità ha preso il posto dello Stato, che ora vuole tornare a far sentire nuovamente la sua presenza
- E proprio per garantire di nuovo la presenza dello Stato parte il progetto "Organizziamo la speranza", rivolto a bambini e giovani e alle loro famiglie che vivono in 15 periferie delle 11 Regioni a più alta vulnerabilità sociale
- L’iniziativa, che diventerà operativa nei primi mesi del 2025, porterà alla realizzazione di centri per bambini tra i 3 ed i 14 anni e le loro famiglie e comunità giovanili per ragazzi tra i 15 ed 21 anni. Verrà fornito un supporto alla genitorialità, saranno utilizzate unità di strada con operatori qualificati e promossi servizi di ascolto psico-pedagogici per preadolescenti e adolescenti, ma anche realizzate iniziative di rigenerazione urbana
- Le prime undici Regioni sono: Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna
- L'iniziativa è promossa dal Comitato di indirizzo strategico del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, alimentato dall'Associazione delle fondazioni di origine bancaria (Acri) attraverso il credito d'imposta riconosciuto dal Governo in legge di bilancio, che destinerà 50 milioni in tre anni
- Un piano che si aggiunge al bando DesTeenNazione - Comunità Adolescenti, lanciato nelle scorse settimane, con lo stanziamento di 250 milioni per la realizzazione di 60 centri di aggregazione giovanili in tutta Italia
- "Siamo impegnati a lavorare per trovare ogni risorsa utile da destinare alle aree periferiche affinché diventino luoghi di speranza e di cambiamento", ha spiegato la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, incaricata dal sottosegretario Alfredo Mantovano a presiedere il Comitato insediato alla presidenza del Consiglio (in foto, Bellucci con Don Burgo, don Patriciello e don Coluccia)
- Il piano operativo vede la sinergia tra enti locali, terzo settore e le parrocchie. Ci sarà una cabina di regia, mentre il soggetto attuatore sarà la fondazione sociale "Con i bambini". Le iniziative dovranno essere promosse da partenariati composti da organizzazioni del Terzo settore insieme agli Ambiti territoriali sociali e in alleanza con le autonomie scolastiche
- Il piano è stato definito anche in collaborazione con don Patriciello, don Burgio e don Coluccia, tre preti di frontiera che si occupano delle periferie di Caivano, Milano e Roma
- "Le tante operazioni di polizia vanno benissimo, ma questi progetti sono molto importanti perché si risparmia di più e si ottiene di più", ha dichiarato don Coluccia. "Se siamo qui, se 50 milioni sono stati stanziati, se altre periferie godranno di quello che è successo a Caivano... ne sono contento", ha aggiunto don Patriciello