Pensione anticipata, torna l'ipotesi Quota 104: la riforma rischia il rinvio al 2026
La riforma del sistema previdenziale era molto attesa e sembrava dovesse arrivare nel 2025. Tutti i tentativi dei governi precedenti di vararla hanno per ora portato all'adozione solo di misure temporanee, come quota 100 e poi ancora quota 102. Al momento è valida quota 103
- Nel Documento di economia e finanza (Def) a cui sta lavorando il governo non sono inserite indicazioni sulla previdenza: la riforma pensioni slitta forse al 2026. Era molto attesa e sembrava dovesse arrivare nel 2025
- Tutti i tentativi dei governi precedenti di varare una riforma del sistema previdenziale hanno per ora portato all'adozione solo di misure temporanee, come quota 100 e poi ancora quota 102
- L’anno scorso ha debuttato quota 103, cioè il canale di uscita per chi ha compiuto 62 anni di età ed è riuscito a totalizzare 41 anni di contributi. La misura è stata prorogata anche nel 2024 e potrebbe essere ancora prorogata nel 2025
- L'Inps nel frattempo ha reso noto che nel 2023 è aumentata la spesa per le pensioni, soprattutto a causa degli adeguamenti all'inflazione. La crescita ha riguardato anche le entrate contributive
- Nel corso dell'anno appena passato, ricorda Il Messaggero, sono stati erogati 269,6 miliardi per le pensioni, comprese quelle di invalidità (dati che segnano un aumento del 6,34%). Sono invece arrivati versamenti contributivi per 214,6 euro con un aumento del 4,44% rispetto al 2022 (+4,65% rispetto alle previsioni)
- Per l'anno prossimo il governo potrebbe decidere dunque di prorogare quota 103. In alternativa si ipotizza di introdurre quota 104: prevederebbe il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di 63 anni di età e 41 di contribuzione. L’anno scorso questa soluzione era stata però osteggiata dalla Lega
- Il partito di Salvini continua invece a chiedere l'introduzione di quota 41 secca (cioè il diritto ad andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendente dall'età). Questa stessa ipotesi però finora è sempre stata bocciata per via dei suoi costi ritenuti molto alti. Alla fine dunque per il governo la soluzione più semplice potrebbe essere una nuova proroga di quota 103
- Il canale classico, quello della pensione di vecchiaia anche nel 2024, resta invariato: 67 anni di età
- Prorogata per un altro anno Ape sociale, la misura che consente a chi ha almeno 63 anni ed è in una condizione di difficoltà di avere un'indennità in attesa che si perfezionino i requisiti per la pensione
- Per il 2024, il diritto all'uscita dal lavoro è riconosciuto con un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 41 anni. È determinata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo ed è riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente (598,61 euro per quattro quindi 2.394,44 euro lordi al mese)