Partite Iva, le regole per la pensione anticipata: requisiti e metodi di calcolo
I due elementi base da prendere in considerazione sono l'età anagrafica e gli anni di contribuzione, che dipendono da categoria a categoria in nome di una flessibilità in uscita variabile. Un'indagine realizzata da Adepp fotografa la situazione attuale
- Flessibilità in uscita variabile da categoria a categoria, con un metodo di calcolo basato su età anagrafica e contributi versati. Sono queste, in estrema sintesi, gli elementi per definire la pensione anticipata per i professionisti in possesso di partita Iva
- Come spiega il Sole 24 Ore, l'insieme di età e contributi porta i professionisti a fermarsi spesso a quota 100 (è il caso, ad esempio, di geometri, consulenti del lavoro e avvocati), a quota 99 (come per i commercialisti) e quota 97 (per periti agrari e agrotecnici)
- Come già accennato, il primo elemento per calcolare l'uscita anticipata è l'età anagrafica. A fotografare gli attuali requisiti per i professionisti è un'indagine di Adepp, l'Associazione degli enti previdenziali privati, realizzata per il Sole 24 Ore sulle Casse del decreto legislativo 509/1994. Sono quindi escluse dallo studio quelle nate con sistema pensionistico interamente contributivo
- Come scrive il quotidiano economico, l'età minima per le uscite anticipate varia dai 57 anni dei periti agrari e agrotecnici (Enpaia) ai 67 anni dei notai (Cnn). Nel mezzo, i 60 anni dei consulenti del lavoro (Enpacl) nonché dei geometri (Cassa geometri), i 61 anni dei commercialisti (Cdc), i 62 anni dei veterinari (Enpav), i 62 anni - con 30 anni di anzianità di laurea - di medici e specialisti (Enpam), i 63 anni e 6 mesi di ingegneri e architetti (Inarcassa), i 63 anni e 9 mesi dei ragionieri (Cnpr) e i 65 anni degli avvocati (Cassa forense)
- L'età anagrafica richiesta deve essere combinata con gli anni di contribuzione. Nell'analisi di Adepp per il Sole 24 Ore, emerge che si va da un minimo di 20 anni per i ragionieri a un massimo di 42 anni e 10 mesi per i periti agrari. E le altre categorie? I numeri variano, anche in modo significativo: 35 anni per ingegneri, architetti, veterinari e avvocati, 40 anni per agrotecnici, consulenti del lavoro e geometri, 38 o 40 anni per i commercialisti, 35 o 42 anni per medici e specialisti, 30 o 35 anni per i notai
- Come detto, unendo i requisiti di età e anni di contribuzione si ottengono per ogni professionista indicazioni precise su quando potrà richiedere la pensione anticipata. Già, ma come viene calcolato l'assegno? Come spiega il quotidiano economico, la maggior parte degli enti adotta un sistema misto (retributivo-contributivo)
- Adepp, in proposito, fa alcuni esempi. Per i consulenti del lavoro "il sistema è a misura fissa per le annualità fino al 2012 compreso e contributivo dal 2013 a oggi". Per i commercialisti invece "la pro quota di pensione è determinata per le anzianità maturate fino al 2003 con il metodo contributivo, dal 2004 con quello contributivo". Per architetti e ingegneri "si usa il metodo pro-rata: retributivo per l'anzianità ante 2013, contributivo per il post 2013"
- Dopo l'ottenimento della pensione anticipata, gli autonomi possono continuare a esercitare la professione. O meglio, questa è la regola generale che però non vale proprio per tutti. Fanno eccezione, ad esempio, i notai, che hanno il divieto di continuare a esercitare
- Anche gli avvocati che ricevono la pensione di anzianità non possono più esercitare e devono cancellarsi dall'Albo. Situazione diversa se scelgono la pensione di vecchiaia anticipata: in tal caso possono continuare a lavorare. I medici - spiega ancora il Sole 24 Ore - devono invece "cessare il rapporto di lavoro (come la convenzione con il Servizio sanitario nazionale)" ma "possono continuare a esercitare privatamente"
- "Il lavoro in pensione rientra nella flessibilità che i sistemi previdenziali dei professionisti riescono a garantire nella propria autonomia e sostenibilità - commenta Alberto Oliveti, presidente di Adepp, citato dal Sole 24 Ore -. Se il professionista ritiene di poter andare in pensione anticipata, di norma può proseguire l'attività, continuando a versare i contributi da pensionato che, per legge, non possono essere inferiori alla metà dei contributi ordinari"