Bollette della luce, Arera: "Ora il mercato tutelato costa meno di quello libero"
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L'agenzia pubblica per l'energia ha stimato che la spesa per l'elettricità nel 2024 per i clienti del mercato libero è di 38 centesimi di euro al kilowattora, mentre nel Servizio di maggior tutela è sui 33 centesimi di euro al kilowattora. Tutti i dettagli dell'indagine
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- Il primo luglio finirà il mercato tutelato dell'energia elettrica. Gli utenti domestici - esclusi quelli vulnerabili - che a quella data non avranno scelto un operatore del mercato libero, saranno spostati in automatico al servizio di maggior tutela. In sostanza, riceveranno la corrente dall'operatore che si è aggiudicato la fornitura per la loro zona in un'asta pubblica, con una tariffa in parte fissata da Arera e in parte dall'operatore stesso. Chi è già passato al mercato libero, ha il diritto a tornare nella maggior tutela
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- In attesa della rivoluzione di luglio, Arera - l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente - ha stimato che la spesa per l'elettricità nel 2024 per i clienti del mercato libero è di circa 38 centesimi di euro al kilowattora, mentre per i clienti del servizio di maggior tutela è sui 33 centesimi di euro al kilowattora. A comunicarlo è stato il presidente Stefano Besseghini, in audizione davanti alla commissione Attività produttive della Camera dei deputati
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- "Nel secondo semestre del 2023, il prezzo medio dell'elettricità sul mercato libero è stato di 36,62 centesimi di euro al kilowattora - ha spiegato Besseghini -. Abbiamo visto una discesa rispetto al primo semestre del 2023 di circa il 10%. Nel 2023 il prezzo medio è stato di 38,78 centesimi di euro al kilowattora, contro i 36,43 nel 2022. L'incremento è riconducibile al fatto che l'andamento dei prezzi della tutela ha visto una diminuzione nella seconda parte dell'anno"
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- "Nella seconda metà del 2023 il mercato di maggior tutela è tornato più basso - ha proseguito ancora Besseghini in audizione alla Camera dei deputati -. Il prezzo medio totale sul mercato tutelato risulta pari a 28 centesimi, contro i 39,18 del mercato libero. Questo differenziale è ascrivibile alla componente energia, che nel secondo semestre del 2023 è cresciuta del 4,5% rispetto al primo semestre nel mercato libero ed è scesa del 59% sul mercato tutelato"
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- "La maggior convenienza del mercato libero sul quello tutelato è rimasta elevata fino al primo semestre del 2023, e poi si è fortemente ridotta nel secondo semestre dello stesso anno", ha concluso Besseghini. I dati presentati da Arera sono definiti ancora "provvisori" ma comunque "attendibili", data la percentuale di copertura degli operatori pari al 93 per cento
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- In sostanza, secondo Arera, la convenienza dei due mercati dell'energia elettrica si è invertita. Infatti, se nel primo semestre del 2023 la convenienza maggiore ri riscontrava nel mercato libero, negli ultimi sei mesi dello stesso anno lo "scettro" è passato al mercato tutelato, caratterizzato da prezzi decisamente inferiori. Le conclusioni di Arera non hanno lasciato indifferenti gli esperti
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- I dati presentati da Arera sono definiti "gravi" e "allarmanti" da Marco Vignola, vicepresidente dell'Unione nazionale consumatori (Unc). Si tratta di valori "che non fanno altro che confermare quanto andiamo dicendo da anni. Il divario tra mercato libero e Servizio di maggior tutela è pari al 15,15%. In pratica un abisso", incalza l'esperto
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- "Per questo è stato comunque un errore politico eliminare il mercato tutelato per i non vulnerabili - continua Vignola -. Anche se, ex post, essendo per fortuna le 26 aste andate molto bene, chi resterà nel tutelato fino al 1° luglio 2024, passando al Servizio a tutele graduali, avrà un prezzo vantaggiosissimo, con uno sconto annuo che ad oggi è pari a 131,40 euro. Questo però non risolve il problema di chi in questi mesi è passato al libero e si è trovato a pagare più di prima"
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- Sul tema è intervenuto anche Furio Truzzi, presidente onorario e responsabile Energia di Assoutenti: "Da luglio gli utenti non vulnerabili - circa 5 milioni - che non avranno scelto un operatore sul mercato libero dell'elettricità passeranno al Servizio a tutele graduali, godendo di un risparmio sulla tariffa di maggior tutela di circa 131 euro annui a famiglia. Un risparmio ottenuto grazie agli sconti garantiti dalle società fornitrici che hanno vinto le aste indette da Acquirente Unico, e che rappresentano il 70,49% del mercato"
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- "Tali società, come dichiara Enel, potrebbero rifarsi dei minori guadagni nel comparto luce subissando i clienti che entreranno nelle tutele graduali con proposte di contratti di fornitura gas, scatenando una guerra commerciale a danno dei consumatori - dice Truzzi -. Un'indagine di Arera su oltre 2 milioni di scelte fatte nel 2023 evidenzia che il 15% dei consumatori ha scelto un contratto più vantaggioso, mentre l'85% è andato incontro a tariffe uguali se non peggiori, complici le strategie aggressive delle società fornitrici"
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- "Governo e Arera devono fissare paletti precisi da qui al primo luglio per assicurare la possibilità di utilizzare il Servizio a tutele graduali a tutti gli utenti e non solo a quelli della maggior tutela, per scongiurare guerre commerciali nei due mercati luce e gas e per proteggere i consumatori dagli assalti di politiche commerciali scorrette. Infine, non meno importante, per definire che il cliente vulnerabile deve avere la miglior tariffa anche rispetto al Servizio a tutele graduali", conclude Truzzi