Bonus mamme in ritardo, chi non l’ha ancora ricevuto e quali sono le nuove tempistiche
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Ansa e Ipa
Docenti e personale Ata lamentano di non aver ricevuto l’esonero contributivo riservato alle mamme che hanno almeno due figli, di cui uno con meno di 10 anni, e che hanno un contratto a tempo indeterminato. I lavori per il ripristino del sistema sono ancora in corso, resta da vedere se la situazione sarà nuovamente tornata alla normalità entro il 23 marzo, giorno in cui sarà visibile il cedolino NoiPA di questo mese
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- Standby. È questa la situazione che vive il bonus mamme per molte beneficiarie che ne avrebbero pieno diritto e ancora aspettano notizie dall’Inps
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- Tra queste ci sono le dipendenti pubbliche: dopo la pubblicazione della circolare Inps del 31 gennaio scorso, diversi dipendenti statali, in particolare docenti e personale Ata del mondo della scuola, hanno segnalato di non aver ancora visto l’esonero contributivo in busta paga
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- Il mese di febbraio è stato il primo vero “banco di prova” per valutare l’impatto in busta paga del bonus mamme lavoratrici, agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 e che consente di beneficiare di una riduzione contributiva pari ad un massimo di 250 euro al mese, fino al limite quindi di 3 mila euro annui
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- Ad aver diritto all’esonero contributivo del 100 per cento sono, per il 2024, le lavoratrici madri con almeno due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni, titolari di contratto a tempo indeterminato
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- Per il biennio successivo, l’applicazione del bonus in busta paga sarà riconosciuta alle madri di tre o più figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 18 anni
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- Le istruzioni Inps per l’applicazione del bonus mamme sono state pubblicate alla fine del mese di gennaio e hanno evidenziato la necessità per le lavoratrici in possesso dei requisiti d’accesso di presentare apposita richiesta al datore di lavoro, con i dati dei figli a carico. Per la presentazione della domanda è in ogni caso atteso un apposito servizio da parte dell’Inps, che sostituirà di fatto l’invio della documentazione al datore di lavoro
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- Procedure che sono le stesse sia per le dipendenti di aziende private che per le dipendenti pubbliche, anche se in quest’ultimo caso il bonus per le lavoratrici stenta a partire
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- I lavori per adeguare i sistemi sono ancora in corso e si attendono quindi novità sulla data a partire dalla quale tutte le Amministrazioni potranno procedere con il riconoscimento delle somme spettanti alle lavoratrici, comprensive di arretrati. Il prossimo banco di prova è l’emissione del cedolino NoiPA del mese di marzo, che, come di consueto, sarà disponibile entro il giorno 23
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- Ad essere tagliate fuori dall'esonero contributivo sono le lavoratrici domestiche (colf, badanti) e le libere professioniste in Partita Iva, collaborazione occasionale o con contratti di collaborazione continuativa. Sono inoltre escluse anche le lavoratrici madri con un solo figlio a carico, anche se disabile
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- Del beneficio possono usufruire le lavoratrici con bambini in adozione o in affido, in virtù della parificazione alla filiazione degli istituti di adozione e affidamento