Bonus mamma e assegno unico, il totale può superare i mille euro: le simulazioni
Il Sole 24 Ore ha cercato di stabilire quanto può ricevere una mamma lavoratrice tra il contributo nato con l’ultima Legge di Bilancio e l’assegno unico universale: le cifre sono tutte dai 400 euro in su ma, nel caso in cui la dipendente sia assunta a tempo indeterminato e abbia una famiglia numerosa, la cifra può arrivare a 1042 euro in busta paga
- Una delle grandi novità della recente Legge di Bilancio è il Bonus mamme: l’esonero della contribuzione previdenziale (9,19% della retribuzione) fino a un massimo di 3 mila euro annui da riparametrare su base mensile, per le lavoratrici che hanno almeno tre figli. Per il 2024, in via sperimentale, il bonus è attribuito anche in presenza di due figli. L’agevolazione riguarda tutte le dipendenti del settore pubblico e privato (anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato) con contratto a tempo indeterminato
- Le beneficiarie sono oltre 681 mila lavoratrici madri che rientrano nei 6,4 milioni di nuclei familiari che ricevono l’assegno unico universale (Auu)
- Le madri in possesso dei requisiti hanno diritto all’esonero dal mese di gennaio. Se la nascita del secondo figlio interviene in corso d’anno, il bonus sarà riconosciuto dal mese di nascita fino al compimento del decimo anno del bambino. Nel 2025 e nel 2026, invece, il beneficio è assegnato dalla nascita del terzo figlio e si conclude con il compimento del diciottesimo anno dell’ultimo figlio
- Le due misure di welfare familiare agiscono in modo differente: l’esonero contributivo del Bonus mamme introdotto dalla legge di Bilancio 2024, “premia” le madri con i redditi più alti, che versano i contributi più alti oggetto dell’esonero, con durate diverse se si hanno due o tre figli. Per l’assegno unico universale, invece, il reddito rappresenta solo una delle componenti considerate ai fini Isee
- Secondo una simulazione de Il Sole 24 Ore, se prendiamo una lavoratrice apprendista con retribuzione imponibile mensile pari a 1.900 euro, e un’aliquota contributiva a suo carico pari al 5,84%, il Bonus mamme vale mensilmente 110,96 euro in busta paga. Con un reddito annuo di 24.700, immaginando che la stessa lavoratrice appartenga ad un nucleo con 3 componenti, casa in locazione e patrimonio mobiliare di circa 10mila euro, e Isee di circa 7mila euro. L’assegno unico universale ammonta a circa 400 euro mensili. Il totale è di 510,96 euro
- Come evidenzia il quotidiano economico, se nello stesso nucleo ci fosse stato un figlio disabile grave, la mamma avrebbe ricevuto una maggiorazione mensile di 119,6 euro per un totale di 519,6 euro ed un beneficio economico di 630,56 euro
- Se si considera una lavoratrice assunta a tempo indeterminato con retribuzione imponibile mensile di 2.692 euro, l’aliquota contributiva a suo carico è del 9,19% e l’esonero mensile a 247,39 euro. Ipotizzando un reddito annuo di circa 35mila euro, tre figli minori e un componente disabile diverso dai figli, una casa di abitazione con valore Imu di 50mila euro, patrimonio mobiliare di 10mila euro con Isee di 9.014 euro, l’assegno unico universale sarà di 794,8 euro. Considerando il bonus Mamme, le due misure valgono 1.042,2 euro in busta paga
- Il quotidiano analizza il caso di una lavoratrice assunta a tempo indeterminato con imponibile mensile di 3.600 euro e un’aliquota contributiva a suo carico del 9,19%. In questo caso il Bonus mamme vale 250 euro (rispetto ad una contribuzione a suo carico di 330,84 euro). Questa lavoratrice con un reddito annuo di 46.800 euro, in un nucleo con quattro componenti e una casa con valore Imu di 200mila euro, senza reddito dell’altro genitore avrebbe un Isee di 25mila euro: l’assegno unico universale sarebbe così di 319 euro e il totale 569 euro
- Se invece i figli fossero tre, l’assegno unico universale salirebbe a 642,3 euro (184,6 euro a figlio minore con una maggiorazione di 88,5 euro per i figli successivi al secondo), e insieme al Bonus mamme il vantaggio totale sarebbe di 892,3 euro
- Ipotizzando un nucleo di 4 componenti, dove però l’altro genitore ha un reddito da lavoro (e un totale lordo dei due di circa 90mila euro), un patrimonio immobiliare di circa 200mila euro e un patrimonio mobiliare di circa 20mila euro, Isee di 42mila euro (con 4 componenti) l’assegno sarebbe di 149,2 euro (74,6 euro a figlio minore), con cinque componenti e un Isee di 34mila euro l’Assegno sarebbe di 392,8 euro. Sommando il Bonus mamme il vantaggio mensile comprensivo sarebbe, rispettivamente, di 399,2 euro (con 4 figli) e di 642,80 euro