Agenzia delle Entrate, controlli per anno d’imposta 2020: inviate lettere ai contribuenti
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Con le missive si dà la possibilità ai cittadini di regolare eventuali anomalie, facendo pagare loro una sanzione ridotta. Nel caso si ritenga che i dati riportati nella dichiarazione dei redditi siano corretti, sarà possibile dimostrarlo attraverso l’invio di alcuni documenti
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- In questi giorni l’Agenzia delle Entrate sta analizzando l’anno d’imposta 2020 e ha inviato diverse lettere di compliance ai contribuenti che hanno potenzialmente omesso redditi
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- Nel 2023, il numero delle lettere inviate dall’Agenzia supera i 3,2 milioni: in totale sono stati 4,2 i miliardi versati (si tratta dell'ultimo dato disponibile). Il dato rappresenta un salto in avanti di 1 miliardo rispetto ai dati del 2022 (+31%)
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- Le lettere di compliance sono un modo per avvisare il contribuente di un’eventuale anomalia riscontrata: in questo modo si offre la possibilità di rimediare alle eventuali mancanze, regolarizzando la propria posizione prima che vengano avviate procedure più impegnative
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- L’avviso permette perciò di regolarizzarsi e di beneficiare di una sanzione ridotta. Le tipologie di avviso più comune sono: l’Iva trimestrale, l’Iva tardiva, incrocio con i sostituti d’imposta/730, fatture e comunicazioni periodiche IVA, anomalie studi di settore/ISA e altre tipologie
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- Una volta ricevuta la lettera sarà necessario mettersi in contatto con l’Agenzia tramite il proprio cassetto fiscale, nella sezione “l’Agenzia scrive”: qui è possibile visionare il prospetto completo della segnalazione. Per regolarizzare le anomalie si dovrà presentare una dichiarazione integrativa, versare le maggiori imposte dovute e le sanzioni specifiche riportate nella lettera
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- La sanzione da versare è ridotta a 1/6 della misura minima, quindi nel caso di dichiarazione infedele sarà pari al 15% della maggiore imposta che risulta dalla dichiarazione integrativa
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- Se invece si omette o si dichiara in parte un canone di locazione di immobili con cedolare secca, la sanzione ridotta è pari al 30% (1/6 di 180% se i canoni sono stati dichiarati parzialmente) oppure pari al 40% (1/6 di 240% se la dichiarazione è stata del tutto omessa)
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- Nel caso si ritenga che i dati riportati nella dichiarazione dei redditi siano corretti, sarà possibile eliminare l’anomalia attraverso l’invio di documenti. Nella lettera sono indicate le modalità di segnalazione, tra cui il formato elettronico tramite CIVIS che permette di caricare file PDF o TIF
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- Il recupero dell’evasione è parte degli obiettivi del Pnrr. Il piano è quello di agire per tappe, attraverso l’avviso di irregolarità ai contribuenti