Meglio i Btp o i Bot? Cosa scegliere per avere rendimenti fino al 4%
I Buoni del Tesoro sono particolarmente adatti per investimenti di medio, lungo o lunghissimo periodo. I Buoni Ordinari del Tesoro sono per un periodo più breve, utilissimi per tener ferma temporaneamente la propria liquidità
- Per contrastare l’inflazione, sia l’Europa che gli Stati Uniti hanno puntato su un forte aumento dei tassi d’interesse. Sia Bce che Federal Reserve si sono mosse allo stesso modo per frenare la domanda di accesso al credito e bloccare l’inflazione
- Quando i tassi salgono, viceversa scendono quelli dei titoli obbligazionari. Per questo motivo c’è chi sta puntando ad ampliare il proprio portafoglio di Bot, Btp e altri titoli obbligazionari per riuscire a sfruttare l’onda lunga degli alti tassi d’interesse
- Per capire cosa conviene di più bisogna conoscere la differenza tra Btp e Bot. I Buoni del tesoro sono obbligazioni a medio-lungo termine, emessi dal Tesoro, con cedola fissa pagata semestralmente.Possono essere emessi con scadenze pari a 18 mesi, 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni, mediante un procedimento chiamato asta marginale. Il rendimento dei Btp deriva in parte dal flusso cedolare e in parte dalla differenza tra il prezzo di sottoscrizioneo di acquisto e il valore nominale (pari a 100) che viene rimborsato alla scadenza
- I Bot, o Buoni Ordinari del Tesoro, sono Titoli di Stato. Nello specifico, sono titoli di debito a breve termine con scadenze fissate entro un anno, con tagli diversi da 3, 6 o 12 mesi. Il breve termine entro il quale si apre e si chiude l’operazione comporta per i sottoscrittori minori rischi e di conseguenza minori rendimenti rispetto ai Titoli di Stato che prevedono scadenze più lunghe, come i Btp
- Per decidere su cosa investire bisogna intanto chiedersi se nel giro di pochi anni si avrà bisogno di liquidità. In questo caso, i Bot sono la soluzione perché di durata più breve. In altri casi, per capire cosa conviene si può controllare l’elenco delle obbligazioni, reperibile nel listino di Borsa Italiana, con rendimento, scadenza e andamento
- Il Corriere della Sera, per esempio, riporta che attualmente i rendimenti oscillano tra il 3,84% del Bot aprile 2024 al 5,25% del titolo in dollari emesso da Intesa San Paolo che scade nel 2030
- Se si investe in titoli di Stato con scadenze scaglionate nel corso degli anni, l’investitore non è obbligato a conservarli fino al termine naturale. Per esempio una riduzione dei tassi potrebbe portare nei prossimi mesi a cedere sul mercato le emissioni governative inserite in portafoglio
- Come spiega Il Corriere della Sera, la plusvalenza che si realizza è assoggettata all’imposta sostitutiva del 12,50%. Imposizione che si applicherebbe sia sulle emissioni del dipartimento del Tesoro italiano, sia sui titoli governativi emessi da altri emittenti pubblici europei. Se l’ipotetica plusvalenza fosse di livello medio alto, è quasi un invito certo a optare per uscire dall’investimento a suo tempo effettuato, per incassare il guadagno maturato
- Se i tassi restano alti, il ricavato potrebbe essere investito in Bot che offrono più del 3% lordo
- Intanto il 26 febbraio parte la terza emissione di Btp Valore 2024 che durerà fino a venerdì 1 marzo, salvo chiusura anticipata. Dedicato ai piccoli risparmiatori, ha durata di sei anni con cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo “step up” di 3+3 anni, nonché un extra premio finale di fedeltà pari allo 0,7% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza