Edicole, disponibile un contributo fino a 3mila euro: i requisiti e come richiederlo
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Fino all’8 marzo tutti i titolari di edicole potranno chiedere un’agevolazione di 2mila euro, che può salire di altri mille se i punti vendita sono situati nelle aree interne. Il sostegno viene garantito solo se durante il 2023 è stata rispettata una delle condizioni stabilite ed è presente il codice Ateco 47.62.10
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- Arriva il contributo per sostenere le edicole: a ricordarlo è l'Agenzia delle Entrate sulla webzine FiscoOggi, spiegando che le domande, già partite lo scorso 8 febbraio, potranno essere presentate entro l'8 marzo
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- Come spiega l’Agenzia, il contributo una tantum è forfettario e viene riconosciuto indipendentemente dal numero di punti vendita
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- Il sostegno economico viene riconosciuto a fronte della realizzazione di almeno una delle seguenti attività effettuate nel periodo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023: realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici; apertura domenicale pari almeno al 50% delle domeniche su base annua; fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi. Si richiede inoltre l'attivazione di uno o più punti vendita addizionali
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- Ogni punto vendita può presentare una sola domanda firmata digitalmente dal titolare di impresa individuale o dal socio titolare/legale rappresentante di società di persona, esclusivamente con firma CAdES
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- Le domande, precisa l’avviso pubblicato sul sito del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, possono essere presentate soltanto per via telematica, attraverso l’apposita procedura disponibile nell’area riservata del portale impresainungiorno.gov.it, accessibile cliccando sul link “Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l’informazione e l’editoria” > “Bonus una tantum edicole 2023” del menù “Servizi on line”, dopo essersi autenticati con l’identità digitale attraverso Spid, Cns o Carta di identità elettronica (Cie)
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- Alle stesse imprese spetta anche un contributo per le spese sostenute nel 2022 per Imu, Tasi, Cosap, Tosap, Tari, canoni di locazione, servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a Internet, acquisto o noleggio di registratori di cassa o telematici, acquisto o noleggio di dispositivi Pos e altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico, al netto dell’Iva
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- Secondo una recente rilevazione del Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, le edicole oggi in Italia sono circa 12mila e, di queste, quasi la metà svolge ulteriori attività rispetto alla vendita di quotidiani e periodici che resta comunque prevalente
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- Tra il 2021 e il 2022 hanno registrato una contrazione del 3,5%, ma il trend negativo si è fortemente attenuato rispetto agli ultimi anni (-13,3% nel periodo 2018-2019 e -6,5% tra il 2020 e il 2021) anche grazie alle misure di sostegno al settore che hanno ridotto l'emorragia di imprese
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- Infatti, è forte il rischio desertificazione in molti comuni soprattutto laddove è più fragile, esigua o addirittura inesistente la presenza di punti vendita: il 25% dei comuni italiani non ha un'edicola, mentre il 30% (circa 2.500 comuni) ha solo una rivendita