Bonus animali domestici 2024, attesa per il decreto ministeriale: cosa sappiamo finora
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Il provvedimento dovrà chiarire alcuni aspetti del contributo destinato ai proprietari di cani, gatti e furetti per il pagamento di visite, operazioni chirurgiche e farmaci veterinari. Se già sono noti i requisiti per chi potrà usufruirne (con limiti stringenti di Isee ed età anagrafica), non lo sono invece le modalità di erogazione dei fondi
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- Dopo una lunga attesa durata diversi anni, il governo ha introdotto con la legge di Bilancio 2024 un bonus specifico per gli animali domestici o d'affezione. Si tratta più precisamente di un fondo del ministero della Salute per sostenere i proprietari "nel pagamento di visite e operazioni chirurgiche veterinarie, nonché nell'acquisto di farmaci veterinari"
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- Rimangono però diversi aspetti da chiarire sul bonus. Come recita il testo della legge di Bilancio 2024, le informazioni dettagliate sul contributo devono essere pubblicate "entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore" della Manovra con un "decreto del ministro della Salute", adottato "di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze". Al momento sono passati solo 30 giorni
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- La pubblicazione dell'atteso decreto interministeriale arriverà dunque entro la fine di marzo. In sostanza, bisogna aspettare Pasqua. Ma, al momento, cosa conosciamo con certezza e cosa, invece, resta ancora da chiarire sul bonus?
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- Il decreto interministeriale permetterà anzitutto di conoscere le modalità di erogazione dei fondi e i criteri di ripartizione delle risorse, che ammontano a 750mila euro in tre anni. In sostanza, bisogna chiarire a chi verranno dati, in quale misura e come
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- Ciò che si sa è la suddivisione delle risorse nei tre anni: 250mila euro per il 2024, 250mila euro per l'anno prossimo (il 2025) e 250mila euro per quello ancora dopo (il 2026). In totale, come già detto, sono 750mila euro per il periodo 2024-2026. Ma chi potrà usufruire di questi fondi?
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- Come specificato dal testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il bonus è riservato "ai proprietari di animali d'affezione che abbiano un valore dell'Isee inferiore a 16.215 euro e un'età superiore a 65 anni". Su questo punto, dunque, non serve aspettare il decreto interministeriale: i requisiti per usufruire delle risorse sono già chiari
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- Come riporta La Repubblica, per ora si sa che il contributo può essere utilizzato solo per gli animali d'affezione iscritti all'apposita Anagrafe, quindi cani, gatti e furetti. Se questo aspetto verrà confermato, saranno esclusi dai benefici anfibi, invertebrati e animali acquatici come, ad esempio, i comuni pesci rossi
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- L'Anagrafe degli animali d'affezione è realizzata dal ministero della Salute in collaborazione con le amministrazioni regionali che inviano, insieme al codice dell'identificativo (microchip o tatuaggio), le informazioni relative alla specie animale (cane, gatto o furetto), alla razza e al loro sesso. Nell'Anagrafe è anche segnato il legittimo proprietario
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- Anche il coniglio d'affezione ha la possibilità di essere iscritto presso una banca dati privata dedicata appositamente e realizzata dall'Aae-Conigli onlus (ossia l'Associazione animali esotici - Sezione conigli), chiamata Anagrafe dei conigli. Ma al momento non è chiaro se anche loro - come cani, gatti e furetti - possono rientrare nel bonus
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- In aggiunta al bonus per gli animali domestici, continuerà ad esistere la classica detrazione delle spese veterinarie in dichiarazione dei redditi: essa è pari al 19% delle spese veterinarie sostenute fino a un importo massimo di 550 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro. Qui, a differenza del bonus, non ci sono limiti di Isee