Agenzia delle Entrate, assunzioni per 4.113 tecnici per l'analisi dei dati
Entro la seconda metà dell’anno i nuovi assunti dovranno essere in grado di cogliere tutte le possibilità che oggi offrono gli strumenti di analisi avanzata dei dati. Si punta in questo modo a rispettare quanto chiede il Pnrr in termini di modernizzazione della macchina operativa del fisco
- L’Agenzia delle Entrate assumerà 4.113 persone specializzate in tecnologie informatiche e in grado di sfruttare le banche dati
- Entro la seconda metà dell’anno dovranno essere in grado di cogliere tutte le possibilità che oggi offrono gli strumenti di analisi avanzata dei dati
- Si punta in questo modo a rispettare quanto chiede il Pnrr in termini di modernizzazione della macchina operativa del fisco
- Si tratta di un passaggio obbligato: come ricorda Il Sole 24 Ore, la stessa delega fiscale basa la riforma dell’accertamento sullo scambio di informazioni, ma soprattutto sulla qualità dei controlli attraverso selezioni mirate dei contribuenti a maggiore rischio di evasione
- La stessa analisi di rischio si sta perfezionando di anno in anno, anche grazie all’applicazione, nel rispetto della privacy, di strumenti di data analysis più avanzati che consentono lo sfruttamento dei big data e l’interoperabilità delle banche dati
- Resta ancora da attuare la partita della delega fiscale, nello specifico i due meccanismi delineati per la prevenzione: il concordato preventivo per le piccole e medie partite Iva e la cooperative compliance per le grandi imprese
- Come ricorda sempre Il Sole, è emersa la necessità che l’Agenzia si strutturi per consentire di gestire il dialogo con i soggetti che entreranno nel regime a seguito dell’allargamento progressivo dei requisiti d’accesso relativi al volume d’affare e ai ricavi
- A questo proposito, il primo abbassamento della soglia per il biennio 2024-2025 è a 750 milioni di euro. A partire dal 2028 si arriverà a 100 milioni di euro
- Uno dei principali tasti su cui si continuerà a insistere è il contrasto alle frodi Iva, come sottolineato dall’atto di indirizzo: “Proseguirà l’attività di individuazione tempestiva e contrasto dei fenomeni di frode realizzati da coloro che, abusando della qualifica di 'esportatore abituale', emettono dichiarazioni di intento ideologicamente false arrecando, oltre a risultati pregiudizievoli per l’Erario, rilevanti effetti distorsivi alle regole di concorrenza sul mercato”
- In questo senso la fatturazione elettronica ha già consentito di fare passi in avanti, aiutando a bloccare automaticamente le false lettere di intento, che avrebbero dato diritto alle agevolazioni Iva nelle esportazioni