Superbonus, ancora da realizzare il 22% dei lavori. Come cambia nel 2024
Il provvedimento ad hoc è stato approvato il 28 dicembre dal Consiglio dei ministri. Il decreto legge è stato assegnato all'esame della commissione Finanze alla Camera. Al 30 novembre scorso mancava da realizzare ancora il 22% dei lavori ammessi alla detrazione, per un importo di 12,8 miliardi di euro
- Cambia il Superbonus edilizio, che nel 2024 scende al 70% e al 65% nel 2025, ultimo anno in cui si potrà usufruire ancora dell'agevolazione. Il bonus, che sarà peraltro riservato unicamente ai condomini, dal primo gennaio scende dalla doppia versione del 110% e 90%, oggi in vigore, al 70%. Il decreto legge Superbonus è stato intanto assegnato all'esame della commissione Finanze alla Camera. Il provvedimento è stato approvato il 28 dicembre dal Consiglio dei ministri. Ecco le novità
- Salva l'agevolazione al 110% anche per chi ha fatto lo sconto in fattura o la cessione del credito su tutti i lavori certificati entro dicembre 2023. I lavori, sulla base degli stati di avanzamento, non sono oggetto di recupero in caso di mancata ultimazione dell'intervento stesso, ancorché tale circostanza comporti il mancato soddisfacimento del requisito del miglioramento di due classi energetiche
- Per i redditi più bassi, con Isee sotto i 15mila euro e che abbiano raggiunto entro il 31 dicembre di quest'anno il 60% dei lavori, il Fondo di povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal primo gennaio e il 110%. Tutto questo, però, entro il 31 ottobre del prossimo anno
- Stop al Superbonus per le villette dal primo gennaio. Il 31 dicembre scade, infatti, la proroga dell'agevolazione che era riservata a quanti avessero effettuato almeno il 30% dell'intervento complessivo al 30 settembre 2022
- Al 30 novembre scorso sul fronte del Superbonus mancava da realizzare ancora il 22% dei lavori ammessi alla detrazione, per un importo di 12,8 miliardi di euro. I dati sono quelli elaborati da Confedilizia in riferimento ai numeri diffusi da Enea
- Secondo le cifre al 30 novembre, 92.154 condomini hanno maturato un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a 58,2 miliardi di euro. Il totale dei lavori realizzati è pari a 45,4 miliardi di euro, che corrisponde al 78%. Questo sta a significare che manca ancora da realizzare il 22% dei lavori ammessi a detrazione, per un importo di 12,8 miliardi di euro. Sempre sulla base dei dati Enea, il totale dei lavori realizzati ammessi a detrazione è pari al 92,9% per gli edifici unifamiliari e al 94,7% per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti
- In base alle ultime norme approvate, lo Stato pagherà la differenza tra il 70% e il 110%. Altra novità è la possibilità per i contribuenti che non hanno completato i lavori entro fine anno di non restituire i benefici maturati a tale data. Salvi - dunque - tutti i lavori che sono stati certificati entro la fine del 2023
- Dal primo gennaio 2024 si passa al sistema del credito d'imposta che può essere richiesto sul 70% delle spese sostenute. In mancanza del doppio salto energetico si entra nel regime ordinario al 50%
- Nel decreto Superbonus c'è anche una stretta sul Sismabonus. Vengono inserite verifiche più puntali per limitare l'agevolazione soltanto agli edifici effettivamente danneggiati da eventi sismici
- Sul bonus barriere dal primo gennaio 2024 la cessione del credito viene consentita per le parti comuni dei condomini con uso abitativo e alle persone fisiche con redditi inferiori a 15mila euro. Un limite che non si applica alle persone con disabilità