Bonus risparmio energetico casa, come cambieranno. Il nuovo ruolo delle “ESCo”: cosa sono
Prima dei cambiamenti del 2025, contributi come Superbonus ed Ecobonus vedranno una modifica sostanziale già nel corso del prossimo anno grazie alle “ESCo”, società che si occupano di efficientamento energetico chiavi in mano dalle quali passeranno tutte le agevolazioni. In Italia sono 1.025 queste compagnie e operano su grandi immobili strumentali e anche su condomini
- I bonus per il risparmio energetico sono destinati a mutare, ma le agevolazioni non cambieranno prima del 2025. Tuttavia, sono 4 le soluzioni che si possono adoperare per usufruire di un consistente efficientamento energetico
- La prima soluzione è il superbonus, ma non vanno dimenticate le novità: a partire dal prossimo primo gennaio potrà riguardare solo lavori condominiali e il rimborso avverrà, salvo modifiche dell’ultimo momento, al 70% delle spese detraibili anche per chi ha i lavori già in corso. A ciò va aggiunta che se la presentazione della Cilas per i lavori è posteriore al 17 febbraio 2023 non si può usufruire di cessione di credito e sconto in fattura
- Altro contributo di cui si può usufruire è l’ecobonus standard: per tutto il 2024 è in vigore l’ecobonus standard, le agevolazioni possono arrivare anche al 75% per i lavori in condominio e in alcuni casi, come per il cambio della caldaia, è possibile usufruire del 50% del bonus ristrutturazioni
- Inoltre, è possibile anche cambiare gli infissi: fino a tutto il 2025 sono sostituibili usufruendo del bonus barriere architettoniche, con rimborso del 75% in cinque anni
- Va ricordato, però, un dettaglio importante: le agevolazioni, d’ora in avanti, non saranno più erogate direttamente ai contribuenti ma i lavori saranno effettuati dalle ESCo sulla base di accordi con un partner operativo che l’Esecutivo dovrà identificare
- Ma cosa sono le ESCo? Le ESCo (acronimo di Energy Service Company) sono società che si occupano di efficientamento energetico chiavi in mano in cambio di un corrispettivo, come l’incasso di parte della spesa risparmiata per un certo numero di anni. Ovviamente con un contratto di questo tipo l’ESCo ha tutto l’interesse a mettere in campo i sistemi migliori per rendere più performante l’impianto di riscaldamento
- Le ESCo certificate in Italia e da Accrdia, il nome dell’Ente italiano di accreditamento, sono attualmente 1025. Le ESCo tipicamente operano su grandi immobili strumentali, come ad esempio grandi palazzi per uffici, ma da qualche anno propongono i loro servizi anche ai condomini
- L’intenzione sarebbe quella di favorire soprattutto coloro che hanno un minor reddito, ma che si scontra con la realtà: il maggior risparmio si ottiene con lavori su tutto l’edificio e un condominio non darebbe mai il via libera a lavori costosi soltanto per singole unità immobiliari
- Aspetto da non trascurare è che le risorse a disposizione sono 460 milioni di euro: se immaginiamo un’elargizione di 30mila euro a famiglia fanno poco più di 15mila interventi. Un margine di intervento troppo risicato per immaginare di cambiare in modo definitivo il problema dell’inquinamento
- Altra questione importante riguarda i limiti di reddito. Se si adoperassero gli stessi criteri adottati per agevolare le villette con il Superbonus nel 2023 si ricorrerebbe al quoziente familiare sulla base di un reddito di 15mila euro anni. Una soglia piuttosto bassa, ma che difficilmente potrebbe essere superata