Isee 2023, sale valore medio ma i dati non sono aggiornati. Si perdono così diversi bonus
L'indicatore di quest'anno fotografa la situazione economica del 2021, quando - dopo l'anno più buio della pandemia - il reddito era in media tornato a crescere. Poi, tra guerra in Ucraina e inflazione, i conti di molti sono peggiorati di nuovo. Il risultato è che si rischia di essere esclusi da tutta una serie di agevolazioni che spetterebbero con le cifre Isee aggiornate al 2023
Buona parte dei bonus e delle agevolazioni statali vengono concessi agli italiani sulla base dell’Isee, indicatore della condizione economica delle famiglie. Il problema è che questo va a fotografare una situazione già superata nel momento in cui si chiede l’accesso ai benefici pubblici pensati per chi è in difficoltà: l’Isee 2023, infatti, restituisce i dati del 2021
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Come ricorda Il Sole 24 Ore, lo sfasamento di due anni può creare problematiche non indifferenti ai cittadini, perché gli Isee presentati nel corso del 2023 sono infatti tendenzialmente più alti di quelli degli anni precedenti. Concedono così la possibilità di ottenere vari bonus a un numero più ristretto di persone
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E questo a prescindere dal fatto che la condizione economica nel 2021 (certificata appunto con l’Isee 2023) è poi peggiorata nel corso del 2022, complici la guerra in Ucraina e la forte spinta inflazionistica
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Il risultato è che si rischia di essere esclusi da alcune prestazioni sulla base di un Isee che non rappresenta più la condizione economica attuale, perché appunto non contiene eventuali peggioramenti intercorsi tra il 2021 e il 2023
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Il quotidiano economico ha analizzato i dati diffusi dal Caf-Acli, che riguardano un campione di 408.538 famiglie. È emerso che gli Isee 2023 hanno un valore medio più alto del 12,3% rispetto a quelli 2022 (su redditi 2020) e di oltre il 14% su quelli 2021 (su redditi 2019). La situazione è la stessa in tutta Italia: non ci sono zone dove i valori Isee sono crollati. Picchi raggiunti al Nord Ovest (+13,4%)
Le famiglie con Isee molto bassi, sotto i 3mila euro, sono passate in un anno dal 15% al 9,9% del totale. Sono invece cresciute quelle sopra i 40mila euro, che oggi rappresentano il 4% del campione analizzato dal Caf-Acli, in crescita del 50% in 12 mesi
Il Sole spiega l'aumento con il fatto che gli Isee 2022 andavano a mettere nero su bianco la situazione in uno degli anni più difficili per molti italiani, il 2020, quando la pandemia da Covid-19 lasciava a casa una folta schiera di lavoratori. Il reddito medio era poi tornato a crescere nel 2021: da meno di 19.800 euro si era passati a più di 20.700 mila euro
E se è vero che la legge dà la possibilità di aggiornare l’Isee in corso d’opera, in modo da renderlo più conforme ai cambiamenti intervenuti nel tempo, è anche vero che lo si può fare solamente in casi ben precisi, come ad esempio le variazioni della posizione lavorativa dei membri familiari e di tonfi reddituali pesanti
Tutti gli altri nuclei non possono aggiornare l’Isee nel corso dell’anno e rischiano quindi di perdere agevolazioni che, se si guardasse ai conti 2023, spetterebbero di diritto. Tra questi ci sono ad esempio i bonus per le bollette di luce e gas, parametrati appunto all’Isee (con soglia fissata a 15mila euro dall’ultima modifica)
Sulla base dell'Isee viene poi concesso il reddito di cittadinanza, arrivato ormai agli ultimi mesi di vita, così come tutta un'altra serie di agevolazioni: la Carta risparmio spesa per gli acquisti alimentari, il bonus trasporti, il bonus occhiali di vista, il bonus cultura 18App per i 18enni. In altri casi, come per l'Assegno unico e universale, a diverse fasce di Isee corrisponde un diverso valore del contributo
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