Mobilità, 40 milioni di auto sulle strade italiane: +19% in 20 anni (e sempre più vecchie)
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Cresce anche il tasso di motorizzazione, che passa dalle 58,8 auto del 2002 alle 68,1 del 2022. È un dato di 10 punti superiore a Francia e Germania. Per quanto riguarda il mercato dell'elettrico, il Rapporto evidenzia che dall'inizio del 2023 c'è stata una timida ripresa. A incidere sulla tendenza è l’età elevata degli italiani, che preferiscono muoversi in auto
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- Gli italiani sono sempre più anziani e si muovono di meno. Per farlo, non rinunciano alla loro vecchia auto. Anzi: le vetture vecchie continuano a circolare, mentre l'elettrico costa caro e non decolla. Questo lo scenario raccontato dal ventesimo Rapporto sulla mobilità degli italiani a cura di Isfort, l'Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, che verrà presentato oggi 27 novembre al Cnel
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- Gli spostamenti negli ultimi 20 anni hanno registrato un calo dell'11,7%. Dato che potrebbe non sembrare allarmante se non fosse che la principale causa, l'inverno demografico, non si risolverà per gli anni a venire. Così la vecchia auto torna ad essere la prima scelta e l'elettrico arranca
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- Bus e metro, che stanno rinnovando le flotte, riusciranno a invertire questa tendenza verso l'auto? Secondo quanto emerso, no: nel 2022 il numero di autovetture che circolano sulle strade supera i 40 milioni, con un incremento dell'1% rispetto al 2021 e del 19% negli ultimi 20 anni
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- Cresce anche il tasso di motorizzazione, passando dalle 58,8 auto del 2002 alle 68,1 del 2022. È un dato di 10 punti superiore a Francia e Germania. La vecchia auto (nel 60% dei casi ha più di 10 anni, mentre in Germania o Francia intorno al 40%) è sempre il principale mezzo di trasporto: 2 spostamenti su 3 avvengono infatti sulle quattro ruote, meno di 2 su 10 a piedi ed appena il 4% in bici o altre forme di micromobilità
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- La stessa percentuale si registra per le moto e meno di un italiano su 10 (il 7,5%) sale su un bus. Per quanto riguarda il mercato dell'elettrico, il Rapporto evidenzia che dall'inizio del 2023 c'è stata una timida ripresa. Il trend di crescita dell'auto elettrica è stato impetuoso negli ultimi anni, seppure nel 2022 si sia registrata una parziale battuta d'arresto, effetto anche della minore appetibilità degli incentivi
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- Le sole auto ad alimentazione elettrica pura (escluse quindi le ibride) sono passate da poco meno di 1.500 immatricolazioni nel 2015 (0,09% del venduto) ad oltre 67mila nel 2022 (5,11%); la variazione negativa tra il 2021 e il 2022 è stata molto forte (-27% e una quota di mercato passata dal 4,61% al 3,73%)
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- Riguardo le infrastrutture per la ricarica elettrica, alla fine del 2022 ne sono state rilevate poco meno di 20mila e oltre 36mila punti di ricarica con un incremento rispettivamente del +46,2% e del +41,2% rispetto a fine 2021. Dal settembre 2019 sia il numero di infrastrutture che quello dei punti di ricarica sono quasi quadruplicati
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- Il trasporto pubblico continua ad essere snobbato dagli italiani: dopo il crollo del 2020 cerca di recuperare ma con pochi risultati. Il 7,4% del 2022 o anche il 7,6% del primo semestre del 2023, sono ancora molto lontani dai livelli pre-Covid (10,8% nel 2019)
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- A questo vanno sommati la carenza di servizi e di infrastrutture dedicate, soprattutto le reti ferroviarie nelle aree urbane, mancanza di politiche ad hoc e di fondi insufficienti o mai arrivati. E da qui a qualche anno? Isfort, per la prima volta, dedica una parte dell'osservatorio alle previsioni sulla mobilità fino al 2030
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- I dati evidenziano un ulteriore calo intorno al 3% dei volumi di spostamenti in generale in confronto al dato pre-Covid. Anche su questo andamento inciderà sull'inverno demografico del Paese con una perdita di quote importanti come quella rappresentata appunto dalla domanda di trasporto degli studenti