Lavoro, sempre più digitale ma poca sicurezza: solo il 24% valuta i rischi
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Dal convegno Inail per lanciare in Italia la campagna "Ambienti di lavoro sani e sicuri” è emerso che per oltre 8 aziende su 10 cellulare e computer sono indispensabili, ma sono pochi coloro che prestano attenzione ai pericoli che l’uso costante di questi dispositivi può portare
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- Durante il convegno ospitato dall'Inail, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, con l'obiettivo di lanciare in Italia la campagna "Ambienti di lavoro sani e sicuri" 2023-2025, promossa dall'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), sono emersi alcuni elementi riguardo l’uso del digitale e i suoi rischi
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- Per esempio, computer e telefoni cellulari sono ormai indispensabili per oltre 8 aziende su 10, in Europa, eppure soltanto nel 24% dei casi si punta l'attenzione sui pericoli dell'utilizzo costante di tali dispositivi
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- E, intanto, diventa più folta la schiera dei cosiddetti rischi "emergenti" per gli occupati, dal "tecnostress" ai disagi e al rischio di molestie che possono derivare da una differente modalità di esecuzione delle mansioni
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- In Europa c'è "una percentuale di occupati che usa pc, smartphone e altri dispositivi pari al 93% nelle grandi realtà produttive e all'85% nelle microimprese”. Proprio per questo è stato promossa la campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri”
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- L’iniziativa, che comprende anche premi per le buone pratiche aziendali, punta a diffondere in tutti i Paesi membri la consapevolezza dell'impatto delle nuove tecnologie digitali, concentrandosi su cinque settori considerati prioritari: il lavoro su piattaforma digitale, l'automazione delle attività, il telelavoro e il lavoro ibrido, la gestione dei lavoratori tramite l'intelligenza artificiale e i sistemi digitali intelligenti
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- La campagna si articolerà in alcune tappe fondamentali, tra cui i premi per le buone pratiche e il premio cinematografico "Ambienti di lavoro sani e sicuri", che riconoscono e celebrano contributi straordinari nella promozione della cultura della prevenzione, e le Settimane europee per la sicurezza e la salute sul lavoro, che si svolgono ogni anno in ottobre
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- In base a quanto stabilito dagli organizzatori del programma, "tutte le organizzazioni e le aziende che intendono migliorare i livelli di salute e sicurezza nei propri ambienti di lavoro possono inoltre contare su numerose informazioni e risorse messe a disposizione sotto forma di guide pratiche e strumenti”
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- A livello nazionale, l'Inail organizzerà eventi su tutto il territorio e promuoverà la raccolta e diffusione delle buone pratiche elaborate da enti e imprese, coinvolgendo una pluralità di organizzazioni e persone per diffondere il più possibile i contenuti della campagna
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- Per il commissario straordinario dell'Inail Fabrizio D’Ascenzo, l'aver imparato che "si può lavorare in una maniera differente”, nel periodo della pandemia da Covid-19, "implica alcuni rischi". Stando a un'indagine illustrata nel corso dell’evento, digitalizzazione, intelligenza artificiale e robotica offrono opportunità, "ma allo stesso tempo rendono urgente una riflessione sulle modalità della loro integrazione nei luoghi di lavoro e sui nuovi rischi che ne derivano, da affrontare con politiche di prevenzione specifiche”
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- La linea di D’Ascenzo è condivisa anche dal presidente dal Consiglio di indirizzo e vigilanza) dell'Inail Guglielmo Loy: "Il “peso” dell'effetto sulle difficoltà di natura psico-sociale tenderà a crescere, a fronte dell'innovazione tecnologica", ha detto, menzionando, tra le conseguenze negative, "il rischio di isolamento delle persone e lo sbilanciamento dei rapporti di forza nelle imprese"