Lavoro, domanda e offerta non si incontrano: alle imprese manca 1 milione di addetti
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I disoccupati in Italia sono poco meno di due milioni, di cui 800mila circa in età compresa tra i 15 e i 34 anni. Le imprese lamentano la carenza di un milione di addetti. Secondo la Cgia di Mestre, la difficoltà di reperimento è più che raddoppiata dal 2017 a oggi
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- In Italia ci sono due milioni di disoccupati, ma le imprese non trovano un milione di addetti. Lo riporta la Cgia, l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre
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- I disoccupati in Italia sono poco meno di due milioni, di cui 800mila circa in età compresa tra i 15 e i 34 anni
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- Da un lato ci sono giovani senza una occupazione, dall’altro aziende che rinunciano a una quota importante degli ordini perché non hanno le risorse umane sufficienti per far fronte alle nuove commesse
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- Dai dati di Unioncamere-Anpal, emerge un elenco delle prime 50 figure professionali di difficile reperimento. Introvabili sono i saldatori ad arco elettrico, i medici di medicina generale, elettronici/telecomunicazioni, gli ingegneri, gli intonacatori (compresi gli stuccatori, i decoratori e i cartongessisti) e i dirigenti d'azienda (di istituti scolastici privati e di strutture sanitarie private). In questi casi la ricerca dei datori di lavoro finisce a vuoto 8 volte su 10
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- Altrettanto difficili da trovare sono i meccanici collaudatori, gli infermieri/ostetriche, i tecnici elettronici (installatore e manutentore hardware), i tappezzieri e i materassai, gli operai addetti a macchinari per la filatura e bobinatura, i saldatori e i tagliatori a fiamma, gli ingegneri elettronici, gli elettrotecnici e gli operai addetti ai telai meccanici per la tessitura e maglieria: in 7 casi su 10 le richieste imprenditoriali rimangono scoperte
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- Al Nord si cercano soprattutto camerieri, commessi e addetti alle pulizie. Al Sud la richiesta si concentra su muratori e, anche qui, su camerieri e commessi. Tra le quattro ripartizioni geografiche del Paese, invece, le maggiori difficoltà nel reperire i lavoratori dipendenti sono emerse al Nordest
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- Sebbene il livello di disoccupazione nelle regioni del Sud si aggiri mediamente sul 15%, anche in questa ripartizione un nuovo posto di lavoro su 3 ha rischiato di non essere coperto. Le punte più elevate si registrano a Chieti e L'Aquila con il 43,6%, a Caltanissetta con il 40,5%. Segue Cagliari con il 39,2, poi Brindisi e Sassari con il 39, Siracusa con il 38,8
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- È evidente che nei prossimi anni la tendenza è destinata a salire ulteriormente. Il combinato disposto tra calo della natalità e il progressivo innalzamento dell'età media dovrebbe creare non pochi problemi agli imprenditori che, tra le altre cose, saranno chiamati a sostituire un elevato numero di maestranze destinato al pensionamento