Superbonus, l’ipotesi sul tavolo: un bollino del Fisco per sbloccare i crediti
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Secondo alcune indiscrezioni, il governo starebbe pensando alla creazione di una nuova certificazione, il “bollino blu”: verrebbe apposto dal Fisco con l’obiettivo di migliorare le chance di vendita dei crediti nati prima dei provvedimenti antifrodi, varati a partire da novembre del 2021
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- Il ministero dell’Economia e delle Finanze sta lavorando a una possibile soluzione per salvaguardare gli esodati del superbonus. Un’ipotesi sul tavolo al momento è la creazione di una nuova certificazione, il “bollino blu”: verrebbe apposto dal Fisco con l’intenzione di migliorare le chance di vendita dei crediti nati prima dei provvedimenti antifrodi, varati a partire da novembre del 2021
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- Di certo c’è che il governo non ha in programma nuove proroghe del Superbonus al 110%. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al question time alla Camera lo scorso 13 settembre: "Non è intenzione del governo - ha chiarito - procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute"
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- Nella stessa occasione Giorgetti ha però sottolineato che l’esecutivo sta pensando a soluzioni: “Il mercato di acquisto dei crediti è ripartito grazie all'impegno del governo e alle certificazioni della natura di tali crediti e proprio per questo sono allo studio dell'esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e sorti nel periodo antecedente l'introduzione dei vincoli di appropriatezza"
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- Secondo il Sole 24 Ore, questo nuovo correttivo vorrebbe risolvere problematiche legate alla scarsa commerciabilità dei crediti fiscali formatisi prima delle strette assestate, nei mesi, dagli ultimi governi
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- L’esempio classico è rappresentato dai bonus facciate comunicati tra il 2020 e il 2021: si tratta di crediti che nessuno vuole più acquistare, a causa di scarsi controlli e un alto tasso di truffe. Per rimetterli in circolazione, l’idea è che agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza svolgano in maniera preventiva una serie di controlli che di norma farebbero dopo la cessione
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- Ecco quindi che i bollini entrerebbero in gioco: i bonus risulterebbero “bollinati” dal Fisco e i potenziali acquirenti sarebbero più tranquilli sui rischi collegati al loro utilizzo. Il meccanismo, ricorda Il Sole, è tutto da costruire ma ruoterebbe attorno a una serie di verifiche documentali
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- Il compratore verrebbe esonerato dalla responsabilità in fase di acquisto dei crediti tramite alcuni documenti inseriti nel decreto legge 11/2023. Si tratta di un riferimento per i documenti che il Fisco potrebbe verificare
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- Per i potenziali acquirenti, sottolinea Il Sole, l’elenco rischia di essere troppo scarno. Mancano infatti alcuni elementi per controllare in modo incontrovertibile l’effettiva realizzazione dei lavori, come foto e video degli interventi
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- La certificazione si scontra inoltre con il limite dei possibili riflessi penali delle cessioni. È possibile, per esempio, che un credito certificato sulla base di documenti falsi sia in seguito oggetto di sequestro. In questo caso il bollino non proteggerebbe al 100% chi compra
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- Tra gli emendamenti depositati alla conversione in legge del decreto Asset, specifico per questo tema, ce ne sono due di Forza Italia: entrambi puntano alle proroghe. Uno propone un rinvio di tre mesi per le villette, l’altro propone una proroga di sei mesi per il superbonus condominiale, a condizione che al 31 dicembre di quest’anno sia raggiunto almeno il 30% di avanzamento dei lavori. Ma, come detto, gli alleati frenano