
Superbonus, i costi dei lavori preoccupano l’esecutivo: le ipotesi di riforma per il 2024
La misura per le ristrutturazioni edilizie continua a pesare in modo gravoso sui conti pubblici. Per questo il governo sta studiando una riforma che alleggerisca il peso a partire dal 2024, senza esagerare sulle tasche dei cittadini: si pensa di legare gli interventi all’efficientamento energetico degli edifici, che hanno un’età media molto alta, e di permetterli solo per i redditi medio-bassi, che non possono permettersi lavori alle proprie abitazioni

Il Superbonus continua ad essere un peso per il bilancio statale. Il governo Meloni aveva tentato di arginare il problema, ma i bonus edilizi sono andati da tempo fuori controllo. E in vista della Legge di Bilancio c'è preoccupazione: le ristrutturazioni continuano a togliere risorse. I problemi maggiori derivano dai crediti legati alle ristrutturazioni edilizie: da marzo ad agosto 2023, in soli cinque mesi, sono saltati fuori altri 35 miliardi di crediti ceduti o scontati in fattura dalle imprese
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I DATI – I dati sono paradigmatici del vero impatto che ha avuto la misura sui conti pubblici e anche sul sistema edilizio italiano: da marzo ad agosto 2023 i crediti legati alle ristrutturazioni agevolate sono cresciuti da 110 a 146 miliardi, secondo quanto dichiarato dall'Agenzia delle Entrate. Di questi, solo 23 sono stati già erogati, mentre gli altri sono senza compratore. A questi vanno aggiunti 20 miliardi di crediti portati direttamente in detrazione. In più, 4 miliardi di crediti si sono rivelati fasulli e quelli irregolari ammontavano a 12,8 miliardi
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COSTI E BENEFICI - I bonus edilizi sono generalmente costati più del previsto: il bonus facciate introdotto nel 2020, al 90 per cento, doveva costare 5,9 miliardi, ma ne sta costando 26. Per il Superbonus 110% si prevedeva una spesa di 35 miliardi, ma secondo gli ultimi dati forniti dall'Enea si va verso i 100. I benefici sono stati modesti: +1,2 punti di Pil nel 2021, +0,7 per cento nel 2022 lo scorso anno e addirittura un punto in meno nel 2023, per migliorare appena 422mila edifici, circa il 3 per cento del totale
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NESSUNA DISTINZIONE – Oltre agli effetti economici si aggiunge anche la questione dell’equità: il Superbonus non ha infatti avuto un limite di reddito ed è stato usato indistintamente da ricchi e meno ricchi: "La generosità delle agevolazioni verso i contribuenti più ricchi può risultare critica sul piano dell’efficienza dato che per questi contribuenti il 'peso morto' è plausibilmente maggiore", sottolineava l'Ufficio parlamentare di bilancio in una nota
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ALZARE LE CLASSI – Come si evince dai dati Enea, gli edifici residenziali sono circa 12,4 milioni, con quasi 32 milioni di abitazioni. Oltre il 60 per cento è stato costruito più di 45 anni fa: questo significa che ha una classe energetica F e G. A questo proposito l’idea dell’esecutivo è quella di alzare sensibilmente le classi, provvedendo al contempo a un riordino delle detrazioni esistenti
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LE IPOTESI DI RIFORMA - La riforma sulla quale sta lavorando il governo prevede più aliquote di detrazione, a seconda dei miglioramenti che raggiungerà l'edificio in questione e da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità. Il governo prevede che la durata di questi incentivi sia "almeno decennale" per centrare gli obiettivi su clima ed efficienza energetica e rispettare anche la nuova direttiva europea sulle “Case Green”, firmata da Roma

COSA RIENTRA NEL DISEGNO DI LEGGE - Nel ddl sul riordino degli incentivi per ristrutturare casa rientrano alcune spese: l’isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate su edifici esistenti; sostituzione degli impianti di climatizzazione, con impianti a condensazione di classe A o pompe di calore o con impianti ibridi o geotermici; installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria; incremento dell'efficienza e riduzione dei consumi idrici; installazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici

LE CONDIZIONI – A questi interventi vanno aggiunti anche l’installazione di finestre comprensive di infissi, porte di ingresso, porte e portoni da garage, oltreché di tende. Sono però rilevanti le condizioni necessarie per accedervi: per accedere ai nuovi incentivi, gli interventi di ristrutturazione dovranno far raggiungere all'edificio in questione almeno la classe energetica D o migliorare di due classi se già in classe E o D. In caso contrario la detrazione sarà dell’80% per almeno un salto di due classi energetiche

LAVORI NON PER TUTTI - Saranno consentiti "interventi relativi nella prima casa di abitazione e nelle parti comuni degli edifici condominiali" per i soggetti con un reddito fino a 50 mila euro e quelli in regime forfettario

COME FUNZIONERÀ - L'aliquota della detrazione si ridurrà progressivamente per i redditi sopra gli 80 mila euro fino al 40 per cento della detrazione, che spetterà ai redditi oltre i 150 mila euro. Per i "soggetti privi di capacità fiscale", invece, la detrazione si applica al 100 per cento. Per finanziare tali interventi, il ddl parla di "Mutui verdi" per le opere di efficienza energetica e antisismica degli edifici residenziali, con lo Stato nel ruolo di garante del buon fine, nonché di sostegno, mediante accollo, in tutto o in parte della quota interessi
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