Taxi, in arrivo il decreto per aumentare le licenze del 20%. Le novità
Si punta all'incremento delle licenze per i Comuni capoluogo di Regione e per le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale attraverso un concorso che prevede l’utilizzo di veicoli non inquinanti. Le amministrazioni locali potranno inoltre rilasciarne di provvisorie
Più licenze per i taxi e una stretta sul caro voli. Sul tavolo dell'ultimo Consiglio dei ministri di lunedì, prima della pausa estiva, arriva il decreto per affrontare queste due emergenze che stanno caratterizzando l'estate 2023
Decreto “Asset e investimenti”, lunedì in Cdm. Dai taxi al caro-voli: ecco le misure
Il decreto legge "Asset e investimenti", secondo una bozza del provvedimento, si presenta come un omnibus di 24 articoli e comprende numerose misure
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato sulle notizie di economia
Sul fronte delle macchine bianche, il decreto punta ad aumentare fino al 20% le licenze per i Comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale attraverso un concorso internazionale
Taxi, i "trucchi" nel mirino dell’Antitrust: dal Pos rotto ai tempi d’attesa infiniti
Concorso che prevede, "obbligatoriamente, l'uso di veicoli non inquinanti". Il concorso è aperto a chi è già titolare di licenza, ha svolto il ruolo di sostituto alla guida e ad altri soggetti in possesso dei requisiti di legge
Taxi, l'Antitrust avvia i controlli sulle lunghe attese e i pagamenti con il Pos
Inoltre i Comuni potranno rilasciare, in via sperimentale, a titolo gratuito o a titolo oneroso, "licenze di taxi aggiuntive temporanee per fronteggiare uno straordinario incremento della domanda" legato a grandi eventi o ai flussi turistici
A fissare il prezzo della licenza sarà “ciascun comune sulla base di una ricognizione del valore locale di mercato delle licenze per l’esercizio del servizio di taxi”
Queste licenze hanno una durata non superiore a dodici mesi, prorogabili sino ad un periodo massimo di 24 mesi
Possono essere rilasciate "esclusivamente" in favore dei "soggetti già titolari di licenze" per l'esercizio del servizio di taxi che possono affidarle a terzi, anche a titolo oneroso o gestirle in proprio
Il decreto "apre un percorso di riforma legislativa per un settore strategico per il Paese", ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Secondo la Cgil, tuttavia, i Comuni non hanno bisogno di un decreto legge del governo per aumentare le licenze dei taxi
"Non mi sembra che sia una prerogativa che i Comuni già non abbiano oggi. Ogni Comune può rilasciare quante licenze vuole, non c'è nessuna novità, i Comuni lo possono fare già da adesso", ha detto Nicola Di Giacobbe, segretario nazionale di Unica Cgil Taxi
“Non è un decreto che stabilisce quante sono le licenze. Sono sempre i Comuni che lo stabiliscono con una delibera comunale", ha sottolineato, facendo notare che, semmai, "la novità è che il governo interviene su una materia su cui non ha nessuna competenza, l'aumento delle licenze è competenza dei Comuni"
Il decreto prevede poi incentivi raddoppiati, rispetto a quelli del 2022, per l'acquisto di auto non inquinanti da parte di taxi e Ncc. Questi ultimi, però si sono detti delusi dopo l'incontro con Urso. Mentre "i taxi potranno raddoppiare" la loro offerta, l'Ncc continuerà ad essere "ingessato e sotto organico, per rispondere alla domanda attuale e a quella prevista per il Giubileo e le Olimpiadi", hanno spiegato
Taxi gratis all'uscita delle discoteche, accordo tra Mit e associazioni di categoria