
Guerra Ucraina, Russia non rinnova accordo sul grano: l’impatto su alcuni Paesi
L’intesa, che garantiva un corridoio sicuro per commerciare i cereali, è scaduta e Mosca ha spiegato di non volerla prorogare. Nell’ultima puntata di Numeri, in onda su Sky TG24 il 18 luglio, abbiamo parlato dell’impatto che l’accordo del Mar Nero ha su alcuni Paesi

L’accordo sul grano è scaduto e la Russia ha spiegato di non volerlo rinnovare. L’intesa tra Kiev e Mosca, che era stata raggiunta con la mediazione di Turchia e Onu, garantiva un corridoio sicuro per commerciare i cereali. Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di non prorogarlo, almeno fino a quando non "saranno soddisfatte tutte le condizioni" che erano previste nell’accordo. Nell’ultima puntata di Numeri, in onda su Sky TG24 il 18 luglio, abbiamo parlato dell’impatto che l’intesa del Mar Nero ha su alcuni Paesi
La puntata di Numeri
Grazie all’accordo del Mar Nero, a beneficiare delle esportazioni di grano garantite dall’intesa sono stati soprattutto i Paesi in via di sviluppo e a basso reddito: 64%, contro il 36% che invece ha raggiunto i Paesi sviluppati
Guerra Russia-Ucraina, tutti gli aggiornamenti
Vediamo qualche esempio dei Paesi che maggiormente hanno beneficiato del grano ucraino. Abbiamo calcolato il differente fabbisogno coperto dall’Ucraina per alcuni di questi Stati, prima e dopo l’invasione russa. Partiamo dall’Egitto: la percentuale di grano ucraino sui consumi egiziani si attestava al 12% prima del conflitto, dopo l’inizio della guerra è scesa al 3%
Guerra Russia-Ucraina, l’impatto dell’accordo sul grano sui prezzi alimentari
Passiamo alla Tunisia: la percentuale su consumi tunisini di grano ucraino prima della guerra era al 19%, dopo è scesa al 7%
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Altro Paese preso in esame è lo Yemen: prima della guerra russa, la percentuale di approvvigionamento di grano ucraino era al 22% e ora è scesa al 9%. Questi Paesi, come si evince dai dati calcolati, hanno iniziato a differenziare l’approvvigionamento di grano

Dove andrà adesso il grano ucraino? Da dove passerà se non potrà più transitare attraverso il Mar Nero? L’unica soluzione è via terra, attraverso i Paesi confinanti (a esclusione ovviamente di Russia e Bielorussia). Ma, tra le altre cose, ci sono delle difficoltà logistiche: dai tempi più lunghi delle rotaie alla capienza minore dei treni rispetto alle navi

L'accordo del Mar Nero, siglato un anno fa da Mosca e Kiev con la mediazione delle Nazioni Unite e della Turchia, in questi mesi ha consentito all'Ucraina di riprendere le esportazioni di cereali dopo il blocco dei suoi porti da parte della Russia. L'intesa aveva permesso di ristabilizzare i prezzi dei cereali dopo mesi di pericolosi rincari e aveva anche l'obiettivo di alleviare la crisi alimentare mondiale venutasi a creare
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