
Russia-Ucraina, Mosca dice no a proroga dell'accordo sul grano. Meloni: "Offesa a umanità"
Putin mette fine all'accordo sul grano fino a quando non "saranno soddisfatte tutte le condizioni". Allarme nel mondo sulle conseguenze umanitarie. "L'accordo deve continuare a funzionare anche senza la Russia", secondo Zelensky. "Usare il grano come arma è un'offesa all'umanità", dice la Meloni

Sullo sfondo della guerra, è scaduto l’accordo sul grano tra Russia e Ucraina. Si pensava che l'intesa fosse questione di ore, ma il Cremlino ha fatto sapere che non intende rinnovarla. Almeno fino a quando non "saranno soddisfatte tutte le condizioni". Un portavoce ha spiegato ai media russi che Mosca ha notificato la decisione a Turchia, Ucraina e Onu. L’intesa è considerata cruciale per scongiurare una crisi alimentare mondiale. E Kiev, ha detto il presidente Zelensky, si dice pronta a continuare le esportazioni nonostante l'uscita della Russia dall'accordo
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"Gli accordi del Mar Nero hanno cessato di essere validi oggi. Come ha detto in precedenza il presidente della Federazione Russa, la scadenza era il 17 luglio. Purtroppo, la parte relativa alla Russia in questo accordo sul Mar Nero non è stata finora attuata. Pertanto, il suo effetto è terminato", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov

Peskov ha aggiunto: "L'accordo sul grano è stato interrotto. Non appena la parte che riguarda la Russia sarà completamente rispettata, torneremo immediatamente alla sua attuazione". In particolare, Mosca ritiene che non siano stati rimossi "gli ostacoli" alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti. Ha poi spiegato che l'attacco al ponte di Crimea non ha influenzato la posizione di Mosca riguardo all'accordo: "No, questi eventi non sono assolutamente correlati tra loro"

Nonostante il no di Mosca, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è detto convinto "che Putin voglia portare avanti l'accordo". "L'iniziativa del Mar Nero è passata alla storia come un importante successo diplomatico. Sono state spedite più di 33 milioni di tonnellate di prodotti cerealicoli. A molti Paesi è stato impedito di essere trascinati in una crisi alimentare. Grazie a tutte le parti coinvolte. Credo che Putin voglia che questo ponte umanitario continui. Parleremo di questo argomento quando ci incontreremo ad agosto in Turchia"

"Condanno fermamente la mossa cinica della Russia di porre fine all'iniziativa per i cereali del Mar Nero, nonostante gli sforzi delle Nazioni Unite e della Turchia", ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "L'Ue sta lavorando per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo. I corridoi di solidarietà Ue continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall'Ucraina ai mercati globali", ha aggiunto

"A pagare il prezzo saranno centinaia di milioni di persone che affrontano la fame e i consumatori che stanno affrontando una crisi globale del costo della vita", ha avvertito il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres dopo la conferma del mancato rinnovo de patto da parte della Russia. Dure critiche a Mosca sono arrivate anche da Londra, Parigi, Berlino, da Washington - che ha parlato di "un atto di crudeltà"
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Per la premier Giorgia Meloni, la decisione della Russia "è l'ulteriore prova su chi è amico e chi è nemico dei paesi più poveri". E aggiunge: "Riflettano i leader di quelle nazioni che non vogliono distinguere tra aggredito e aggressore. Usare la materia prima che sfama il mondo come un'arma è un'altra offesa contro l'umanità". Il tema - ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani - "sarà affrontato al vertice sulla sicurezza alimentare a Roma il 24 luglio"

Le conseguenze di questa mossa del Cremlino potrebbero essere potenzialmente molto gravi. L'accordo, siglato un anno fa da Mosca e Kiev con la mediazione delle Nazioni Unite e, appunto della Turchia, ha infatti consentito all'Ucraina di riprendere le esportazioni di cereali dopo il blocco dei suoi porti da parte proprio della Russia
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L'intesa aveva permesso di ristabilizzare i prezzi dei cereali dopo mesi di pericolosi rincari e aveva anche l'obiettivo di alleviare la crisi alimentare mondiale venutasi a creare. L'Ucraina è infatti uno dei maggiori produttori di cereali al mondo, prima della guerra produceva circa un decimo del grano mondiale, e l'anno scorso l'Onu aveva avvertito del rischio di carestie in alcune zone dell'Africa e del Medio Oriente se Kiev non avesse potuto esportare via mare i suoi cereali
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La decisione di Mosca ha fatto subito aumentare di un modesto 4% il prezzo del grano a Chicago, anche se dall'entrata in vigore dell'accordo, un anno fa, il prezzo è sceso di oltre il 23%. Il segretario generale dell'Onu Guterres ha affermato di aver proposto a Putin di riconnettere al sistema bancario internazionale Swift una sussidiaria della principale banca agricola russa. Ma non è bastato. E la stessa missione russa alle Nazioni Unite ha fatto sapere che al momento non sono previsti ulteriori negoziati

Intanto, ieri ha lasciato il porto di Odessa l'ultima nave con cibo ucraino a cui è stato concesso un passaggio sicuro dall'accordo sul grano del Mar Nero in scadenza oggi. L'iniziativa del Mar Nero è stata firmata dai rappresentanti di Russia, Turchia, Ucraina e Onu il 22 luglio 2022

Da tempo Mosca denuncia che, se la parte ucraina dell'accordo viene applicata, quella russa sarebbe stata finora disattesa: tra le richieste russe, la rimozione dell'export di grano e fertilizzanti dalla lista delle sanzioni e la riconnessione al circuito Swift della banca agricola Rosselkhozbank. Questi punti sono contenuti in un memorandum con l'Onu che ha accompagnato la firma dell'accordo del Mar Nero

Qualche giorno fa, il presidente russo aveva ricordato come Mosca, nonostante ciò, avesse prorogato il documento molte volte. Zelensky sottolinea invece come in realtà fossero vigenti due accordi, uno tra "Ucraina, Turchia e Onu" e "l'altro tra Russia, Turchia e Onu". Questo significa che la Russia "sta violando gli accordi con il segretario generale dell'Onu Guterres e con il presidente Erdogan, non con noi"

Lo stop della Russia all'accordo sull'export di grano ucraino è "un atto di crudeltà", ha detto l'ambasciatore Usa all'Onu. Per il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, è "una decisione irresponsabile e pericolosa che avrà conseguenze per milioni di persone vulnerabili nel mondo". Nei giorni scorsi, il segretario di Stato americano Antony Blinken aveva definito l'accordo "centrale" per scongiurare una crisi alimentare che sarebbe devastante negli equilibri geopolitici e che avrebbe ripercussioni enormi soprattutto sull'Africa"
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