
Bonus Casa, verso stop agevolazioni per caldaie a gas dal 2024. Guida alla direttiva Ue
La trattativa in corso a Bruxelles sulla direttiva “Case green” muterà la geografia degli investimenti sugli impianti di riscaldamento per i prossimi anni. In attesa della nuova classificazione energetica, la fine degli sconti per l’installazione di caldaie a gas spiana la strada allo stop definitivo entro il 2030 e premia i sistemi energetici ibridi e quelli che usano combustibili rinnovabili. L’obiettivo resta la riduzione dell’impatto climatico dagli edifici e la riduzione della dipendenza dal gas russo

I bonus per l’efficientamento energetico delle “case green” sono destinati a cambiare per effetto della modifica in corso a direttive e regolamenti Ue. Ecco quali incentivi potrebbero andare in soffitta già a partire dal 2024 e quali invece essere confermati
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Istituzioni comunitarie e Paesi membri concordano sull’obiettivo di ridurre l'impatto delle emissioni climatiche dal riscaldamento di case e uffici insieme alla dipendenza di gas dalla Russia. Ma al momento la quadra tra Commissione, Parlamento e Paesi membri sulla direttiva Epbd – Energy performance of buildings directive - sulle cosiddette "case green" ancora non c’è, e la trattativa resta in salita
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Attualmente l’ecobonus prevede sconti fino al 65% per l’installazione di caldaie a condensazione che siano in classe A, le pompe di calore ad alta efficienza e impianti ibridi che contempla entrambe le soluzioni. Sconti che, trainati anche dal superbonus, nel 2021 hanno generato fino a 2,4 miliardi di euro di investimenti per le caldaie a condensazione e 945 milioni per le pompe di calore
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Nella versione approvata a marzo dal Parlamento Ue, la direttiva sulle “case green” prevede di chiudere i rubinetti degli sconti per l’installazione delle caldaie a gas già a partire dal 2024

I bonus resterebbero così come sono per gli impianti ibridi così come le caldaie che funzionano tramite combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno

Con i nuovi regolamenti Ecodesign e Ecolabelling ancora in fase di approvazione, dal 1° settembre 2025 scatterebbe inoltre la riclassificazione dell’etichettatura energetica per i sistemi di riscaldamento con effetti a cascata sugli incentivi fiscali

Alle classi energetiche più alte accederebbero soprattutto le pompe di calore elettriche mentre tutti gli impianti che adoperano combustibili rischiano il declassamento al livello F e di conseguenza perdere le agevolazioni
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A non rientrare nelle detrazioni finirebbero anche i sistemi ibridi destinati alle classi energetiche D ed E e in solo qualche eccezione potrebbero raggiungere la classe C
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