
Beni alimentari, rallenta la corsa agli aumenti sui prezzi dei prodotti agricoli
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Eurostat, se è vero che nei primi tre mesi del 2023 i costi delle materie prime sono saliti ancora, rispetto agli ultimi tempi i rialzi registrati sono molto più contenuti: +17%, contro il +26% segnalato tra il quarto trimestre del 2021 e il quarto trimestre del 2022. Lo stesso trend si registra per i costi sostenuti dalle imprese agricole per la loro produzione

Rallenta la corsa all’aumento dei prezzi dei beni alimentari nell’Unione europea. Lo certifica l’Eurostat: se è vero che nei primi tre mesi del 2023 il costo delle materie prime agricole è salito ancora, rispetto agli ultimi tempi i rialzi registrati sono molto più contenuti. “I prezzi sono cresciuti alla velocità più lenta dall’inizio della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, scrive Eurostat
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Tra il primo trimestre del 2022 e lo stesso periodo del 2023, i prezzi agricoli nell’Unione europea hanno segnato un +17%. Si tratta di nove punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente: tra il quarto trimestre del 2021 e il quarto trimestre del 2022 si era segnalato un +26%
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I prezzi che sono aumentati di più sono quelli delle uova (in media +60% in Ue). Due le motivazioni: da un lato la scarsità di riserve di mangimi di grano, dovuta anche alle riduzioni dell’esportazione da parte ucraina; dall’altro i casi di influenza avaria in Belgio e nei Paesi Bassi
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Dietro alle uova ci sono il riso (+51%), le olive e la carne di suino (tutte e due a +49%). A crescere sono stati anche i costi sostenuti dalle imprese agricole per la produzione. Ma anche in questo caso la corsa agli aumenti ha rallentato
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Nei primi tre mesi del 2023, le spese sono salite dell'11% rispetto al primo trimestre 2022, mentre tra il quarto trimestre del 2021 e il quarto trimestre del 2022 il tasso di crescita era stato ben più alto: +27%

Guardando al lato produttivo, gli aumenti più significativi sono stati quelli dei mangimi (+16%), delle sementi e delle piantine (14%) e dei pesticidi (+12%). Sia per quanto riguarda i beni alimentari che per le spese sostenute per la produzione ci sono però nette differenze tra i vari Stati Ue

I Paesi con i rincari più marcati per quanto riguarda il costo dei prodotti agricoli sono la Spagna e il Portogallo, entrambi al +33%. La responsabilità è soprattutto della siccità che ha colpito la Penisola Iberica, causando una riduzione nella produzione e quindi una salita dei prezzi. L’unico Stato dove la tendenza è invertita è la Lituania (-2%). In foto: Andalusia, 23 giugno 2023

Per quanto riguarda l’aumento dei costi di produzione, in cima alla classifica c’è l’Ungheria (+29%), seguita da Polonia (20%) e Slovacchia (19%). I tassi di crescita più bassi sono quelli di Paesi Bassi (+1%), Malta e Lussemburgo (al 3%)

I dati Eurostat evidenziano come per l’Italia i rincari, sia per i beni agricoli che per le spese sostenute dagli agricoltori, si sono assestati intorno al 10% , sette punti in meno rispetto alla media Ue
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