
IA e droni, quali aziende guardano al tech per sostituire i lavoratori
Il colosso informatico Ibm ha annunciato la sospensione di 7.800 nuove assunzioni nell’area di back office, per sostituirle con l'automazione, nei prossimi 5 anni. La catena di distribuzione Walmart ha iniziato a servirsi di un chatbot per contrattare con i fornitori, oltre ad aver sperimentato un sistema di delivery tramite droni. Allo stesso punta Amazon

Lo si è detto spesso: tra i pericoli più grandi dell’inarrestabile sviluppo tecnologico c’è quello della sostituzione del lavoro umano con gli ultimi modelli di macchinari intelligenti. Lo scenario, sull’onda delle sempre più raffinate forme di intelligenza artificiale, sembra adesso più reale (per qualche azienda). Il colosso informatico americano Ibm ha annunciato la sospensione di 7.800 nuove assunzioni nell’area di back office, per sostituirle con l’intelligenza artificiale, nei prossimi 5 anni. Ma anche altre grandi aziende si muovono in questo senso
Tutti i possibili rischi dell'intelligenza artificiale
IL CASO IBM – Le assunzioni nelle funzioni di back office, come ad esempio nell’ambito delle risorse umane, saranno così “sospese o rallentate”, ha detto in un’intervista a Bloomberg il numero uno di Ibm, l’amministratore delegato Arvind Krishna. Nei ruoli non rivolti alla clientela - che impegnano circa 26mila dipendenti - "potrei facilmente vedere il 30% sostituito dall'intelligenza artificiale e dall'automazione in un arco di 5 anni", ha aggiunto
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
L’annunciato intervento di Ibm diventa così uno dei più massicci nel modo di ripensare la forza lavoro e la gestione organizzativa aziendale, spostando il baricentro dal lavoratore alla tecnologia. E se per ora la rivoluzione in arrivo avrà un impatto solo sulle mansioni più standardizzate, come quelle di tipo amministrativo, si torna a discutere dei possibili pericoli in campo occupazionale
Roberto Viola a Sky TG24: "Ai strumento utile, ma va regolamentato"
Il progetto di Krishna prevede che le mansioni come il trasferimento di dipendenti da un reparto all'altro verranno svolte in maniera automatizzata. Atre funzioni, chiarisce l’amministratore delegato, come quelle che riguardano l'analisi della composizione e della produttività della forza lavoro, probabilmente non saranno sostituite nel prossimo decennio
Geoffrey Hinton lascia Google e lancia allarme su pericoli Ai
Ibm può contare al momento su una forza lavoro di 260mila persone. In parallelo ad aver abbracciato la scommessa dell’intelligenza artificiale, continua ad assumere per ruoli nello sviluppo di software e in quelli a contatto diretto con la clientela: "Trovare talenti è più facile oggi rispetto a un anno fa", sottolinea Krishna. C’è però da dire che, all'inizio del 2023, aveva già annunciato un piano di tagli che potrebbe lasciare a casa 5mila dipendenti

WALMART – Il Sole 24 Ore fa notare che Ibm non è né l’unico né il primo colosso che strizza l’occhio alla sostituzione dei dipendenti con le tecnologie intelligenti. Si cita ad esempio il caso Walmart, potente catena di negozi al dettaglio Usa che guarda all’automazione per contrattare con i fornitori

Walmart ha dichiarato di servirsi di un chatbot, messo a punto dall’azienda Pactum AI, che dà supporto alle aziende per automatizzare i propri rapporti business to business, quindi con altre aziende. Funziona così: si forniscono tutti i dati necessari, come le risorse disponibili, al chatbot, che va poi a contrattare con controparti in carne e ossa

E se per ora il software ha solamente aiutato Walmart con l’approvvigionamento di oggetti come i carrelli della spesa, l’esperienza sembra essere soddisfacente. Le contrattazioni riuscite, fa sapere il colosso, sono state quasi il 70% del totale (con un risparmio intorno al 3% sui contratti)

I DRONI DELIVERY - C’è da dire che Walmart, anche al di là dell’intelligenza artificiale strettamente intesa, già da tempo si sta rivelando pioniera nell’utilizzo della tecnologia. Nel 2022, l’azienda ha fatto sapere di aver organizzato 6mila consegne con l’aiuto di droni (anche se ancora controllati dall’uomo e non al 100% automatizzati)

Sperimentazioni in corso per operazioni di consegna con droni vanno avanti anche in casa Amazon. Le città scelte per capire fino a dove si potrà arrivare sono quelle di Lockerford e College Station, in California e Texas. Obiettivo finale: 500 milioni di delivery con droni entro il 2030
Lavoro, le professioni del futuro: come cambieranno nei prossimi anni