Così il direttore generale di DG CONNECY (direzione generale delle reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie) presso la Commissione Europea: "La creatività umana è ancora qualcosa di unico, ma l'intelligenza artificiale ci serve, aiuterà nel campo medico e non solo, va sicuramente regolamentata"
Intervistato ai microfoni di Sky TG24, Roberto Viola, Direttore Generale di DG CONNECT (direzione generale delle reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie) presso la Commissione Europea, ha parlato di intelligenza artificiale, dopo le parole di Geoffrey Hinton, padrino dell'IA, che ha annunciato le sue dimissioni da Google temendo per il futuro di questa tecnologia.
"Creatività umana qualcosa di unico"
"Ho chiesto a ChatGpt cosa significa essere o non essere - ha dichiarato Viola - la risposta che mi ha dato è un buon tema di filosofia, ma non è un filosofo, la creatività umana è ancora qualcosa di unico. L’intelligenza artificiale ci serve, perché significa macchine più sicure, una sanità migliore, ma è certamente da regolamentare. Per questo ha fatto bene l’Europa a voler limitarne i rischi" ha detto il direttore di DG CONNECT. Poi sui pericoli previsti da Hinton: "L'intelligenza artificiale può sicuramente sbagliare, è una macchina, dipende da quali dati iniziali le sono stati forniti. Se guarda immagini mediche che non sono buone, l’intelligenza artificiale sbaglierà. Per questo l’approccio europeo sta lavorando in questo senso: verificare quali dati vengono forniti alla macchina, come funziona l’algoritmo e la probabilità di errore. Bisogna conoscere i rischi per comprenderli e prevederli, ma al tempo stesso usare l'intelligenza artificiale, che forse, a questo punto, dovremmo chiamare intelligenza aumentata".
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"Intelligenza artificiale più rivoluzionaria del web"
Ancora Viola: "Non sappiamo se e quando l’intelligenza artificiale supererà quella umana, ma mettiamoci d’accordo su che vuol dire intelligenza, avremo di fronte macchine più senzienti, logiche, rapide, questo non ci deve spaventare. Già oggi le macchine sanno calcolare meglio di noi, sono più rapide a azionare i comandi di un aeroplano, rendono il volo più sicuro e i calcoli più affidabili. Quindi affidiamoci all’intelligenza artificiale ma conosciamo i rischi, cerchiamo di conoscerli, comprenderli e anticiparli, perché l’uomo sia sempre in controllo". L'IA sarà rivoluzionaria come lo è stato il web? "Forse anche di più, perché il web non guida un’auto in maniera sicura, l’IA lo farà, il web aiuta i medici ma l’intelligenza artificiale lavorerà coi medici per evitare ogni errore sanitario. Dobbiamo essere contenti di vivere quest’epoca di cambiamento, ma è fondamentale conoscere i rischi e regolamentarli".