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Deutsche Bank crolla in Borsa, la crisi delle banche spaventa i mercati: cosa succede

Economia
Ansa/Ipa

A pesare sull’istituto tedesco, arrivato a perdere fino all’11,6% in mattinata e poi capace di dimezzare le perdite durante la giornata, è stata l’impennata del costo dei credit default swap. Sulla tenuta della banca e del sistema arrivano intanto rassicurazioni dalle istituzioni tedesche ed europee

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Non si arresta la tensione sul comparto bancario in Borsa: la perplessità degli investitori sulla stabilità del sistema finanziario, unita alla paura di un possibile contagio dopo il crac della Silicon Valley Bank e le difficoltà di Credit Suisse, ha spinto in mattinata in profondo rosso i listini europei, con particolari difficoltà per i titoli delle banche. Osservata speciale è Deutsche Bank, arrivata a perdere fino all’11,6% in mattinata e poi capace di dimezzare le perdite durante la giornata.

Cosa ha causato la tensione su Deutsche Bank

A pesare sul titolo di Deutsche Bank è stato l’aumento del costo dell'assicurazione del debito contro il default, arrivato a seguito di settimane di tensione sul comparto bancario. Il Cds quinquennale in avvio di giornata è salito di 24 punti a 193. Le recenti turbolenze hanno dunque fatto impennare i "credit default swap" dell’istituto tedesco, che sta dunque soffrendo in Borsa. Deutsche Bank, comunque, si è subito attivata per recuperare il terreno, e ha deciso di rimborsare anticipatamente obbligazioni subordinate Tier 2.  Le obbligazioni, che scadono nel 2028, erano crollate da poco più di 98 centesimi di dollaro prima dell'implosione della Silicon Valley Bank, fino a 90 cent all'indomani del crollo di Credit Suisse, secondo i dati raccolti da Bloomberg. I bond di secondo livello (Tier 2) sono debiti subordinati che si collocano al di sotto delle obbligazioni senior ma al di sopra delle cosiddette  obbligazioni Additional tier 1 (At1) che sono state al centro dell'ira degli investitori dopo l'azzeramento di quelle dl Credit Suisse. Le obbligazioni Tier 2 di solito subiscono perdite solo se una banca non è più redditizia. Deutsche Bank ha appena completato con successo un 'turnaround' che ne ha incrementato la redditività.

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Il supporto delle istituzioni a Deutsche Bank

A fornire importanti assist al titolo di Deutsche Bank, in ripresa dopo la durissima mattinata, sono stati anche gli interventi delle principali istituzioni tedesche ed europee. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che "Deutsche Bank è una banca molto redditizia, non c'è motivo di preoccuparsi". Negli ultimi anni, ha precisato il capo del governo di Berlino, "Deutsche Bank ha modernizzato e riorganizzato il modo in cui lavora". E la presidente della Bce Christine Lagarde ha rassicurato sulla solidità delle banche dell’Eurozona, soprattutto rispetto al possibile impatto della crisi di Silicon Valley Bank e di Credit Suisse. Dopo la presentazione delle ultime decisioni sulla politica monetaria, spiegano fonti a conoscenza dei lavori, per circa un'ora e mezza Lagarde ha risposto alle domande dei venti capi di Stato e di governo su un eventuale rischio sistemico innescato dalle vicende legate a Svb e Credit Suisse.

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Meloni: “Il sistema bancario è stabile e solido”

Sulle difficoltà delle banche in Borsa è intervenuta anche la premier italiana: Giorgia Meloni ha sottolineato che "parliamo di un sistema i cui fondamentali sono stabili e solidi, non mi pare ci siano particolari preoccupazioni". "Mi pare che sia dalla relazione della presidente Lagarde, sia dalla relazione del presidente Donohoe, sia dai contributi dei leader dell'unione ci sia la consapevolezza di un sistema che in ogni caso ha i fondamentali solidi", ha spiegato la premier. "Sicuramente bisogna monitore e va implementata l'Unione bancaria" ma "non c'è preoccupazione”.

Donohoe: “Deutsche Bank? Banche Ue resilienti”

Prima della premier, infatti, era intervenuto anche il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe: a chi chiedeva se il crollo in Borsa di Deutsche Bank stesse generando preoccupazioni, ha replicato che “il Consiglio europeo è stato molto chiaro nelle proprie conclusioni sul fatto che crediamo che le nostre banche siano resilienti". Donohe ha anche rinviato alle misure già intraprese per garantire che "la loro crescita continui".

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