
Direttiva Ue case green, possibili stop a bonus per caldaie a gas. Cosa sappiamo
Se il testo emerso dal Parlamento europeo venisse approvato anche negli altri step dell’iter, ci sarebbero molte novità per i sistemi di riscaldamento. I nuovi edifici e quelli in ristrutturazione avrebbero il divieto di impianti a combustibili fossili, mentre sarebbero ammessi sistemi ibridi e caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili. Stesso schema per gli incentivi

Sono tante le novità che potrebbero arrivare se venisse confermato anche nei prossimi step di approvazione il testo della direttiva case green emerso dal Parlamento europeo. Una di queste riguarda gli incentivi fiscali per le caldaie a gas, destinati a essere profondamente rivisti, se non cancellati e destinati ad altre tipologie di impianti
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Le agevolazioni attualmente in vigore, come l’ecobonus, ad esempio potrebbero essere dirottate verso apparecchi ibridi e a quelli certificati per funzionare con gas rinnovabili, come l’idrogeno, come spiega il Sole 24 Ore
Case green, via libera del Parlamento europeo alla direttiva. Cosa succede ora?
La direttiva approvata dal Parlamento europeo, sui sistemi di riscaldamento, indica un obiettivo dal momento del recepimento. Nella pratica, i nuovi edifici ma anche quelli in ristrutturazione saranno vincolati al divieto di usare sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, come le caldaie a gas
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In questo divieto invece non rientrano i sistemi ibridi (come quelli costituiti da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore, controllati da una centralina unica) e le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili (come il biometano o l’idrogeno)
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La direttiva si sofferma anche sul tema delle agevolazioni. Nel testo si legge che “gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili, al più tardi da gennaio 2024”
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Le tempistiche sarebbero quindi molto strette e andrebbero in contrasto con il termine dei due anni per il recepimento da parte dei Paesi membri. Ma la direzione intrapresa dall’Ue è evidente e nella direttiva si aggiunge che gli Stati “non dovrebbero offrire incentivi finanziari per l’installazione di caldaie a combustibile fossile a partire dall’entrata in vigore della presente direttiva”

Anche sui bonus vale la distinzione che riguarda i sistemi di riscaldamento ibridi e le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili. Non sono considerati dalla direttiva come impianti “a combustibili fossili” e quindi per queste tipologie gli incentivi non dovrebbero essere toccati

Come sottolinea il Sole 24 Ore, la direttiva sottolinea il principio per cui gli incentivi dovrebbero andare in via prioritaria alle famiglie “vulnerabili e a basso reddito”. Insomma, nei casi in cui i bonus dovessero rimanere in vigore, va dato un accesso privilegiato alle fasce meno abbienti
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