
Case green, come si calcola la classe energetica di un edificio
Ogni immobile ha caratteristiche precise - dai materiali di costruzione alla presenza di strumenti per la ventilazione meccanica - che lo inquadrano in una classe compresa tra la G e la A4. Il calcolo è complesso e per farlo bisogna affidarsi a professionisti certificati. C'è però un modo per sapere, a titolo informativo e a grandi linee, a che categoria energetica appartiene la propria casa

L’Europarlamento ha approvato in prima lettura la direttiva che fissa i passaggi per arrivare all’obiettivo emissioni zero entro il 2050. Tra questi, c’è la riqualificazione energetica degli immobili in ciascun Stato membro, che dovranno arrivare a una classe corrispondente alla attuale “E” nel sistema italiano entro il 2030 e alla “D” nel 2033 (ma la classificazione sarà diversa da quella attuale). Ma come si fa a sapere qual è la classe energetica di un edificio?
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Ogni immobile ha una classe energetica che viene calcolata sulla base delle sue caratteristiche, interne ed esterne. Tra queste ci sono ad esempio: la sua esposizione, i tipi di infissi, i materiali con cui è stato costruito, il sistema di illuminazione, la qualità delle caldaie, i livelli di coibentazione, la presenza o meno di strumenti per la ventilazione meccanica
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Oggi, in Italia esistono in tutto 10 classi energetiche, dalla G alla A4. La G è la più bassa e ricomprende essenzialmente gli immobili che consumano più energia, mentre la A4 sta dal lato opposto della lista. A ognuno corrisponde un indice di prestazione energetica (Egpl)
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Si va dalla classe G, con Egpl che supera il valore di 3,50, alla classe A4, dove l’indice è uguale o inferiore a 0,40. La classe energetica di una casa va anche a influire pesantemente sul suo valore di mercato ed è una caratteristica da segnalare obbligatoriamente in atti di compravendita immobiliare, attraverso l’attestato di prestazione energetica
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Per farlo, è necessario rivolgersi a un professionista: il calcolo è complesso e l’attestato, che ha durata decennale, deve essere per forza firmato da una figura certificata. Si può però a grandi linee, e soltanto a titolo informativo, riuscire a fare una stima della classe energetica della propria casa

Solitamente si utilizza come parametro il consumo di metano per il riscaldamento degli ambienti domestici. Bisogna quindi sapere quanti metri cubi vengono utilizzati ogni anno, perché attraverso questi si riesce a capire qual è il consumo di metano per metro quadro (espresso in chilowattora termici)

Si stima che il gas che ogni anno viene impiegato in una caldaia sia di 8,3 kWh. Da questo numero si parte per determinare la classe energetica, moltiplicandolo per i metri cubi di metano che vengono consumati

Si va poi a dividere il risultato per la misura dell’appartamento, in metri quadri. Prendiamo ad esempio un edificio di 80 metri quadrati che consuma, durante l’inverno, 570 metri cubi di gas. Si moltiplica innanzitutto 570x8,3, ottenendo 4731. Poi, il risultato va diviso per gli 80 metri quadri. Si ottiene 59,1 kWh

Questi i coefficienti energetici per ogni classe: G (oltre i 160 KWh), F (tra i 121 e i 160), E (tra i 91 e i 120), D (tra i 71 e i 90), C (tra i 51 e i 70), B (tra i 31 e i 50), A (tra i 15 e i 30), sottoclassi A (meno di 15)
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