
Partita Iva, riduzione dei contributi Inps nel 2023. A chi spetta e come fare domanda
Il Legislatore ha proposto a coloro che hanno una Partita Iva di pagare meno per quanto dovuto all'Istituto nazionale di previdenza sociale: un’agevolazione presente già dal 2015, che però deve soddisfare dei precisi requisiti. Per coloro che accettano attenzione all’aspetto pensionistico: il contributo versato dall’imprenditore deve essere pari al minimale obbligatorio sul reddito per le Gestioni INPS, altrimenti non scatta l’anno ai fini previdenziali

La riduzione dei contributi Inps è un'importante agevolazione regolata dall'articolo della Legge di Stabilità 2015. Si tratta di un set di norme che ha introdotto nel nostro ordinamento il Regime forfettario, ovvero il regime fiscale agevolato dedicato ai soggetti economici di ridotte dimensioni. A questi soggetti si rivolge il Legislatore, quando propone di pagare i contributi in forma ridotta rispetto ai minimali e alle percentuali fissate per i soggetti con Partita Iva
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IMPRENDITORI INDIVIDUALI – Ma quali sono i requisiti? Innanzitutto, è necessario essere imprenditori individuali, cioè contribuenti in Flat Tax al 5% o al 15%. Inoltre, è importante che nell'anno della richiesta non venga superato né il limite dei ricavi e dei compensi annuali, stabilito a 85mila euro, né tantomeno il limite alle spese di lavoro dipendente e accessorio, fissate a 20mila euro
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ISCRIZIONE OBBLIGATORIA – Inoltre, è obbligatorio essere iscritti alla Gestione previdenziale Inps Artigiani e Commercianti, in qualità di imprenditori individuali esercenti attività d'impresa. Vengono perciò esclusi al momento dalla possibilità di ridurre facoltativamente i contributi annuali da versare sia i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps sia tutti i professionisti iscritti alle Casse professionali private
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DI COSA SI TRATTA – In cosa consiste l’agevolazione? Riguarda la determinazione dei contributi previdenziali da applicare al reddito del soggetto con Partita Iva forfettaria, con una riduzione del 35% rispetto alle percentuali stabilite ogni anno dal legislatore. Sia la contribuzione sul minimale di reddito, versata trimestralmente, sia quella da calcolarsi sul reddito eccedente in dichiarazione dei redditi hanno la possibilità di accedere alla riduzione, come confermato nella Circolare INPS numero 35 del 19 febbraio 2016
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ATTENZIONE ALLA PENSIONE – C’è però un particolare su cui fare attenzione: si tratta di una riduzione, non di uno sconto, il che significa che ha inevitabilmente una ripercussione anche sulla pensione. Infatti, per vedersi accreditato l'intero anno contributivo è necessario che l'imprenditore abbia corrisposto un contributo previdenziale totale pari almeno a quello previsto annualmente come minimale obbligatorio sul reddito per le Gestioni INPS artigiani e commercianti. Senza l’importo minimo non si può considerare l’anno ai fini previdenziali
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SE NON SI ARRIVA? – In caso contrario, cosa succede? Va ricordato come si può comunque accedere all'agevolazione, anche se saranno accreditati soltanto alcuni mesi dell'anno in proporzione a quanto realmente versato dal soggetto con Partita IVA forfettaria e a partire da gennaio. È perciò un'agevolazione che sicuramente può aiutare i contribuenti in regime forfettario, specie in fase di start up in cui sono molte le spese da sostenere e gli investimenti da fare, ma da valutare con attenzione anno per anno per gli effetti pensionistici sfavorevoli
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COME FARE DOMANDA? - Per ottenere l'agevolazione è necessario presentare domanda telematica direttamente all'INPS, effettuando l'accesso alla sezione “Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti” del Portale online. Chi ha già un'attività in corso al 31 dicembre 2022, deve aver già compilato e presentato il modello: il termine ultimo era infatti il 28 febbraio 2023
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LE CONDIZIONI – Va ricordato come non ci sono deroghe o ravvedimenti, quindi chi va oltre il termine perde definitivamente la possibilità di accedere all'agevolazione nell’anno della richiesta. Solo chi ha già aderito nel 2022 non deve presentare una nuova domanda di rinnovo dell'agevolazione, come confermato dall'INPS nella Circolare 22/2022. Infine, chi apre una nuova Partita IVA durante il 2023 deve presentare domanda con la massima tempestività rispetto alla data di iscrizione all'INPS Gestione Artigiani e commercianti
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