
Si possono svolgere più lavori diversi con un'unica partita Iva? Le regole
La risposta è affermativa ma bisogna prestare bene attenzione alle norme fiscali e burocratiche in vigore che coinvolgono sia l'Agenzia delle Entrate sia gli enti previdenziali. Tra codici Ateco, reddito imponibile e sistema tributario: ecco cosa sapere

Un’unica partita Iva, due o più attività diverse. Si può fare? Sì, ma bisogna prestare attenzione alle regole fiscali e burocratiche in vigore, per non rischiare complicazioni con il Fisco. Codici Ateco, limiti di ricavi e guadagni e normativa tributaria: ecco cosa serve sapere
Fisco semplice, arriva precompilata per 2,4 mln di partite Iva
Chi lavora in regime di partita Iva sa che è fondamentale conoscere bene i codici Ateco a cui corrisponde la propria attività. Si tratta dei codici alfanumerici, composti da una lettera e da due a sei numeri, utilizzati per la classificazione delle diverse attività economiche e adottati dall’Istat. Particolare attenzione agli Ateco va prestata proprio da chi ha intenzione di svolgere diversi lavori in contemporanea, ricorda Il Sole 24 Ore
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
In questo caso, vanno infatti riportati tutti i codici che individuano le attività portate avanti dal lavoratore autonomo. Se quando si apre la partita Iva si ha già intenzione di svolgere lavori diversi, i codici corrispondenti vanno subito indicati nel modello di apertura
Flat tax incrementale, come cambia la tassazione per le partite Iva
Se invece si intraprende un secondo percorso lavorativo a partita Iva già aperta, è necessario comunicare i nuovi codici Ateco al Fisco e all’ente previdenziale di riferimento. In alcuni casi va avvisata anche la Camera di Commercio, spiega Il Sole
Liquidazione IVA, scadenze e calcoli
Un’altra questione riguarda il calcolo del proprio reddito imponibile, cioè la cifra di guadagno su cui poi si andrà ad applicare la percentuale di tasse da pagare (15% per chi rientra nel regime forfettario)

Anche in questo caso è indispensabile far riferimento ai codici Ateco che identificano le proprie attività. Per ognuno di questi, il Fisco ha infatti stabilito un coefficiente di redditività che va moltiplicato per il ricavo conseguito, così da capire a quanto ammonta il proprio reddito imponibile

Se si esercitano più attività, per calcolare l'imponibile bisogna moltiplicare il guadagno relativo a ciascun lavoro per il corrispettivo coefficiente di redditività

Da ricordare anche come un lavoratore autonomo possa svolgere anche attività d'impresa, ma soltanto se il proprio Ordine di appartenenza non lo vieta
Come funzionano i bonus 200 e 150 euro per i lavoratori autonomi