
Trattamento integrativo, cosa sapere sull’ex Bonus Renzi di 100 euro in busta paga
A partire da oggi, 14 febbraio, verrà pagato alla maggior parte dei richiedenti il contributo dedicato a lavoratori atipici e disoccupati: chi percepisce la Naspi non dovrà presentare domanda, visto che verrà automaticamente riconosciuto dall’Inps, mentre i lavoratori dipendenti lo troveranno direttamente in busta paga

A partire da oggi, 14 febbraio, verrà pagato alla maggior parte dei richiedenti il trattamento integrativo sulla disoccupazione Naspi: una buona notizia per chi attendeva quella somma in più, visto che a gennaio non era stata corrisposta
Trattamento integrativo 2023, a chi spetta l'ex "bonus Renzi"COS’È – Ma di cosa parliamo esattamente? Il trattamento integrativo sui redditi da lavoro dipendente e assimilati è una somma riconosciuta annualmente ai lavoratori dipendenti. Dal 2020 ha sostituito la versione precedente, nota come “bonus Renzi”
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CHI RIGUARDA – Il contributo è esteso a diverse categorie di cittadini, come lavoratori atipici e disoccupati: è possibile richiedere il trattamento integrativo in Naspi e in cassa integrazione, ma anche durante stage e borse studio-lavoro
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QUALI LAVORATORI NE HANNO DIRITTO – Ad averne diritto soprattutto sono alcune categorie di lavoratori: i dipendenti del settore pubblico e privato; i soci lavoratori delle cooperative; i lavoratori atipici e con contratto co. co. co.; gli stagisti e i borsisti; i lavoratori socialmente utili; i disoccupati percettori di indennità mensile di disoccupazione Naspi e i lavoratori in cassa integrazione
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BISOGNA FARE DOMANDA? - Per ricevere il nuovo bonus da 100 euro, il percettore della Naspi non deve fare nessuna domanda. Sarà l’Inps a ricalcolare il reddito presunto, in base alle sole prestazioni erogate dall’Istituto previdenziale
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COME FUNZIONA – La somma viene anticipata direttamente dal datore di lavoro in busta paga oppure, come si diceva, erogata dall’Inps. Il lavoratore può anche recuperare la cifra attraverso la dichiarazione dei redditi, chiedendo un rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate
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IL LIMITE DEL REDDITO - La Legge di Bilancio 2023 non ha modificato nulla a tal proposito: infatti, sarà riconosciuta anche per quest'anno soltanto a chi rispetta determinati limiti di reddito, che non deve superare i 15mila euro

SOGLIA MASSIMA – I lavoratori con reddito fino a 15mila euro annui hanno diritto all’erogazione dell’intero trattamento integrativo, pari a 1.200 euro l’anno, che verrà riconosciuto secondo quote giornaliere

IL FASCICOLO PREVIDENZIALE – Per vedere i pagamenti del Bonus trattamento integrativo 2023, bisogna andare sul sito dell’Inps e accedere con le proprie credenziali sul Fascicolo Previdenziale del Cittadino. A questo punto, sul menu a sinistra bisogna cliccare sulla pagina "Prestazioni – pagamenti". In seguito, premendo su Prestazione in corrispondenza della freccia, si può visualizzare il Bonus (in Pagamenti Piattaforma Fiscale), erogato direttamente dall’Inps, e anche stampare

PERCHÉ LA SOMMA CAMBIA DI MESE IN MESE – Da notare come le somme spesso siano differenti di mese in mese: questo perché, come evidenzia l’Inps, “nel caso delle prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’Istituto, le detrazioni spettano in relazione ai giorni indennizzati. Un esempio è l’indennità di disoccupazione, dove ci si riferisce ai giorni per i quali spetta la prestazione. L’Istituto, in qualità di sostituto di imposta, è tenuto a riconoscere in via automatica il credito, determinando spettanza e relativo importo sulla base dei dati a disposizione”
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