
Inflazione, un italiano su 3 in difficoltà: il 20% acquista meno prodotti alimentari
Lo dice un’indagine di Altroconsumo, realizzata insieme ad altre associazioni di consumatori europee. Il 41% degli intervistati non è stato in grado di accantonare alcun risparmio a fine mese e nei 12 precedenti. Per il 42% le bollette sono insostenibili

Un italiano su tre versa in una condizione economica difficile a causa dell’inflazione che avvolge la quotidianità delle famiglie italiane. Le più colpite sono le famiglie meno abbienti. Tramite un’indagine statistica – svolta insieme alle omologhe organizzazioni di consumatori di Spagna, Belgio e Portogallo parte di Euroconsumers - Altroconsumo ha potuto fotografare l’attuale condizione economica e i comportamenti adottati dagli italiani, che si vedono costretti a tagliare una parte dei consumi o a ricorrere a prestiti
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La situazione, stando alle indagini, risulta in peggioramento. Ad aprile dello scorso anno, il 31% delle persone intervistate raccontava di non essere stata in grado di accantonare alcun risparmio alla fine del mese (e nei 12 mesi precedenti): la percentuale è salita al 41% a dicembre 2022
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Affrontare la quotidianità è sempre più difficile: il 37% del campione è dovuto ricorrere ai risparmi accumulati, arrivando a dover chiedere una mano ad amici e parenti nel 13% dei casi
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Molte famiglie non riescono a occuparsi di spese di prima necessità come le bollette: per il 42% degli italiani il costo è diventato insostenibile. Cambiano inoltre le abitudini legate all’acquisto di cibo, il 20% delle persone compra meno prodotti alimentari: in particolar modo il 31% acquista meno carne e pesce, mentre il 16% riduce il consumo di frutta e verdura
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In questo contesto solo il 2% delle persone sostiene di non aver cambiato alcuna delle proprie abitudini né di aver tagliato le spese per il tempo libero

Inoltre, nel 56% dei casi i cambiamenti di stile di vita causati dall’aumento dei prezzi hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico delle persone

Un’alta percentuale di cittadini (78%) è convinta che le aziende stiano approfittando dell’inflazione per aumentare i loro profitti in maniera ingiustificata ed emerge inoltre uno stato di sfiducia sul ruolo delle istituzioni. Quasi metà del campione, il 48%, non crede che il governo eserciti un controllo efficace per evitare che si verifichino aumenti ingiustificati di prodotti e servizi

C’è però uno spiraglio. Gli italiani infatti dimostrano una maggiore consapevolezza nel seguire comportamenti anti-spreco: ridurre il riscaldamento in casa, utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico e con programmi eco

Il 72% degli intervistati ritiene di essere più informato su questi temi e il 68% afferma di voler continuare in questo senso, anche quando l’emergenza energetica sarà terminata. Inoltre, il 44% dei consumatori ha preso almeno un’iniziativa per migliorare il risparmio energetico in casa, come installare pompe di calore o pannelli solari
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