
Bollette, Arera studia il modo per permettere di cambiare fornitore elettrico in 24 ore
L’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente sta mettendo a punto un piano per assicurare il passaggio entro un giorno dalla richiesta, come chiesto dall’Unione europea e come recepito dall’Italia con un decreto del 2021: ha quindi lanciato una consultazione pubblica sul suo sito che ha l’obiettivo di ricevere pareri, suggerimenti e osservazioni. Al momento il passaggio richiede da uno a due mesi, ma entro il 2026 le cose potrebbero cambiare

È possibile cambiare il proprio fornitore di energia elettrica in 24 ore? Al momento no, ma in futuro potrebbe esserlo. L’Arera, infatti, sta mettendo a punto un piano per assicurare il passaggio entro un giorno dalla richiesta, come chiesto dall’Unione europea e come recepito dall’Italia con un decreto del 2021. I tempi, però, sono molto lunghi
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Al momento, in Italia il passaggio da un fornitore elettrico all’altro richiede da uno a due mesi. L’obiettivo è che, in qualsiasi giorno lavorativo del mese, si arrivi a garantire il cambio entro 24 ore dalla richiesta. Un’ipotesi che dovrebbe diventare realtà entro il primo gennaio 2026. In vista di questo traguardo, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente ha lanciato una consultazione pubblica sul suo sito, con chiusura fissata al prossimo 3 febbraio
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Il documento dell’Arera s’intitola “Primi orientamenti in merito alla riforma del processo di cambio fornitore ‘in 24 ore’ nel settore elettrico, da attuare entro l’1 gennaio 2026, ai sensi del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210”. La consultazione pubblica ha l’obiettivo di ricevere pareri, suggerimenti e osservazioni da operatori del comparto energetico, addetti ai lavori, cittadini e tutti i soggetti interessati
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Si fa riferimento al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210, che ha recepito nell’ordinamento italiano la direttiva europea 2019/244, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica. La direttiva, chiamata “Clean Energy Package”, ha l’obiettivo di mettere il consumatore di energia al centro del mercato “rafforzando – spiega Arera – il suo diritto di esercizio della libera scelta del fornitore, con un deciso accorciamento dei tempi di switching al fine di permettergli di cogliere le opportunità di offerte commerciali più vantaggiose”
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Nella direttiva si legge che, grazie alla “maggiore diffusione delle tecnologie dell'informazione, entro il 2026 dovrebbe in genere essere possibile completare la procedura tecnica di cambio del fornitore entro 24 ore, in qualsiasi giorno lavorativo”. Inoltre, “altri passaggi della procedura di cambio fornitore devono essere ultimati prima dell’avvio della corrispondente procedura tecnica”, in modo che “la durata totale della procedura di cambio del fornitore non dovrebbe superare le tre settimane a partire dalla richiesta da parte del consumatore”
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Il documento dell’Arera è composto da 19 pagine e 4 sezioni. Contiene i primi orientamenti per garantire appunto lo switching (il termine tecnico che indica il passaggio di fornitore), con la riduzione graduale delle tempistiche del cambio dal vecchio al nuovo. Un modo per garantire ai clienti la possibilità di approfittare delle offerte commerciali più vantaggiose presenti sul mercato in tempi rapidi, senza aspettare mesi

Nel documento, si legge nella premessa, Arera “delinea i primi orientamenti in merito alla riforma del processo di cambio fornitore che preveda delle tempistiche di processo non superiori alle 24 ore di un giorno lavorativo, riducendo al minimo i tempi di cambio, al fine di incoraggiare i clienti finali a cercare offerte energetiche migliori e cambiare fornitore, stimolando la concorrenza fra gli operatori”

In particolare, spiega Arera, si punta a un sensibile accorciamento dell’intervallo temporale tra la data in cui viene effettuata la richiesta di cambio fornitore al Sistema Informativo Integrato e quella di decorrenza del nuovo contratto. L’idea è che la richiesta alla banca dati diventi la fase finale del processo. L’intervallo, quindi, potrà arrivare - in un giorno lavorativo e a determinate condizioni - a un minimo di 24 ore, in modo che l’intero processo - che parte dalla sottoscrizione del contratto da parte del cliente - si concluda sempre entro 3 settimane

Nei piani dell’Arera, il nuovo processo potrebbe diventare operativo anche prima del 2026: si punta ai primi mesi del 2025. Ma come funziona adesso la procedura per effettuare un cambio fornitore? Prima di tutto bisogna dire che è gratuita, non comporta interruzioni del servizio né interventi tecnici sul contatore o sugli impianti

Il cliente, dopo aver scelto l’offerta del Mercato Libero che preferisce, stipula il nuovo contratto. Il venditore attiva così la procedura di cambio, con cessazione del vecchio contratto. Il processo ora dura da uno a due mesi. Perché i tempi sono così lunga? “I cambi venditore (switching) vengono eseguiti di norma il primo giorno di ogni mese; se il nuovo venditore attiva la procedura di switching entro il giorno 10 di un dato mese, il cambio decorrerà dal primo giorno del mese successivo, altrimenti slitterà di un mese”, spiega Arera

Inoltre, continua Arera, “se il nuovo contratto non è stipulato presso gli uffici o uno sportello del venditore entrante, questi deve attivare la procedura di switching solo dopo che siano trascorsi, se applicabili, i 14 giorni previsti per l’esercizio del diritto di ripensamento, a meno che il cliente non richieda di dare corso alla stessa prima della scadenza di tale termine. La data prevista per il passaggio deve essere indicata nel contratto di fornitura concluso con il nuovo venditore”
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