
Inps, via all’anticipo di Tfr e Tfs a interesse agevolato: cosa sapere e come richiederlo
A partire da oggi 1° febbraio è possibile richiedere l’anticipo di Tfr e Tfs all’Istituto previdenziale. Riguarda i dipendenti pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Le risorse sono soltanto 300 milioni, sufficienti per accogliere al massimo 10mila domande

A partire da oggi 1° febbraio è possibile avanzare la domanda di anticipo Tfr/Tfs all’Inps, ma è necessario fare presto: i fondi sono pochi e le domande saranno molte. La procedura è rivolta ai dipendenti pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali
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IL RUOLO DELL’INPS – A giocare un ruolo decisivo è proprio l’Inps: infatti l'Istituto si sostituirà alle banche nell’anticipare il Tfs o il Tfr a un tasso di interesse particolarmente conveniente. Si può fruire, senza dover attendere i tempi di pagamento ordinari, dell’intero importo del TFR/TFS maturato e non liquidato o di una sua parte. Si applica un tasso di interesse dell’1% e una ritenuta dello 0,5%
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IL TFS ANTICIPATO - C’è anche un’altra via che è quella del TFS anticipato con tasso agevolato concesso dalle banche, introdotto dal decreto 4/2019: tuttavia, in questo caso, poggiandosi sul rendistato, in questo periodo il tasso non è così agevolato
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A CHI SPETTA – Ma chi può accedere all’anticipo TFS? La possibilità è esclusiva soltanto per gli iscritti al Fondo Credito, un fondo che offre al dipendente pubblico diversi benefici dai mutui a welfare, da formazione a salute. L’istituto ha però messo a disposizione soltanto 300 milioni di euro: in questo modo saranno soddisfabili soltanto fino a 10mila domande. E si tratta di una piccolissima platea dei pensionati, visto che solo nel 2021 risultano liquidate 172mila pensioni dalla Gestione dipendenti pubblici
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COME PRESENTARE DOMANDA - Le domande di anticipo si possono presentare online a partire da oggi 1 °febbraio. Le richieste saranno accolte in ordine cronologico, fino a esaurimento delle risorse. Non rientreranno tra i beneficiari i cessati dal servizio che non risultano iscritti al Fondo Credito e la domanda di adesione al fondo può essere fatta solo alla presentazione di domanda di pensione o entro il 31 agosto dell’anno di cessazione dal servizio. Chi non ha aderito al Fondo Credito non può richiedere l’anticipo agevolato all’INPS
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COSA ALLEGARE - È bene sottolineare poi che l’anticipazione si può richiedere anche qualora non sia l’Inps a dover erogare il Trattamento. In tal caso, il richiedente deve allegare alla domanda di anticipo della liquidazione anche la certificazione Tfs ottenuta dall’Ente competente, dove deve essere indicato l’importo disponibile e le date di esigibilità
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COSA INDICARE NELLA DOMANDA - Nella domanda di erogazione anticipata del Tfs serve riportare alcune informazioni essenziali, come l’importo della buonuscita per il quale si richiede il pagamento anticipato, visto che si può scegliere di godere dell’intero importo o solamente di una parte. Da indicare anche se il Tfs verrà corrisposto in seguito a pensionamento oppure in seguito a cessazione del servizio senza diritto a pensione e nuovo impiego con iscrizione a Gestione unitaria
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COSA SUCCEDE DOPO LA DOMANDA - Superati i primi controlli, al richiedente verrà inviata una comunicazione con la bozza di proposta contrattuale da presentare all’Istituto. Entro 30 giorni si potrà inviare la proposta accedendo alla propria area personale MyInps; dopo di ciò l’Istituto effettuerà nuovi controlli e stilerà il contratto di anticipazione. Passaggio finale è il sì dell’Ente erogatore del Trattamento, dopo il quale non sarà più possibile recedere. Il via libera finale non è scontato, perché le risorse potrebbero non essere sufficienti
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