
Inflazione, caccia agli sconti e meno dolci: come cambia la spesa al supermercato
I commercianti testimoniano una scelta più oculata e mirata da parte dei clienti. I consumatori vanno alla ricerca delle offerte e preferiscono i marchi del distributore a quelli dei grandi brand. Boom dei prodotti vicini alla scadenza, che sono venduti a prezzo ridotto

L’inflazione sta cambiando il modo di fare la spesa da parte dei consumatori. Si prediligono i discount, le offerte, i prodotti a metà prezzo perché vicini alla scadenza e i marchi del distributore. Questi sono gli effetti dei rincari generali, partiti dall’aumento delle bollette di luce e gas che hanno portato a un innalzamento dei costi anche per alimenti e beni di prima necessità
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Il pane del giorno prima, comprato a metà prezzo. Le verdure e la frutta un po' vecchie, in bella vista in offerta. Sono istantanee dall'Italia con l'inflazione a due cifre. Una fruttivendola ha spiegato all’Ansa che si lavora meno e si compra giorno per giorno per evitare sprechi. “Io stessa prima acquistavo i detersivi tre a tre, ora aspetto che finisca un flacone per ricomprarlo”, ha detto Daniela che tra Covid e crisi teme sarà difficile risollevarsi per i commercianti
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A spiegare come è cambiato il comportamento dei clienti è il fornaio Alessio: "C'è qualche cliente in meno, ma soprattutto una spesa più mirata al necessario: pane e qualche pezzo di pizza. Ormai vendiamo pochissima pasticceria, se ne fa a meno"
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Secondo un macellaio, non sono cambiati solo gli acquisti ma anche il clima: “Le persone hanno paura di spendere, partono prevenute, non si fidano. Dicono che è aumentato tutto ma non siamo noi ad avere alzato tanto i prezzi, non hanno visto quanto costa il gasolio? Vediamo se ora col nuovo governo cambia qualcosa"
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Una consumatrice conferma le impressioni dei commercianti: "Prima compravo senza guardare i cartellini ora, con queste bollette e questi rincari, non si può più. Faccio una spesa più diversificata, frutta e verdura al mercato, il resto qui. Ci metto più tempo ma risparmio. Solo la carne preferisco non prenderla al discount, abbiamo una seconda casa in Umbria e di solito la compro lì che è più buona e costa meno”
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Al supermercato i carrelli sono meno pieni, i grandi marchi vengono traditi per i prodotti in offerta o i marchi del distributore, vanno forte i prodotti vicini alla scadenza, che sono venduti a prezzo ridotto

"La fedeltà alla marca alla 'io lavo sempre con lo stesso detersivo' è un po' venuta a mancare e si vanno a pescare le offerte", ha spiegato la presidente di Fida - Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione e vicepresidente di Confcommercio, Donatella Prampolini

"Gli italiani sono professionisti della spesa e già da quest'estate hanno tirato fuori il manuale di sopravvivenza per tempi difficili come questi", ha affermato il direttore dell'ufficio studi di Coop, Albino Russo. Ma mentre la classe media può ricorrere alla strategia delle tre R, rinvio delle spese superflue, riduzione degli sprechi e risparmio, "c'è un'ampia parte della popolazione, del 15-30%, che è già o rischia di scivolare nella povertà alimentare", ha osservato Russo

In coda per i pacchi alimentari della Comunità di Sant'Egidio, a Tor Bella Monaca, ci sono famiglie con bambini piccoli, disoccupati e pensionati. "Prendo una pensione di 400 euro. Togli la bolletta, togli le spese e come fai?", si lamenta un’anziana

Una ragazza è in fila con il bambino di 8 mesi: "Lavora solo mio marito, fa il muratore, prende 1.200-1.300 euro. Abbiamo grandissimi problemi di soldi, dopo l'affitto e le spese fisse, a volte ci restano 40 euro per mangiare". "Sono inabile al lavoro e ho solo 320 euro di reddito di cittadinanza, manco a metà mese ci arrivo", è l'amaro bilancio di un uomo disoccupato
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