
Dal Superbonus al bonus mobili, quando scadono le agevolazioni per la casa: il calendario
Dal 31 dicembre 2022 in poi, salvo proroghe, non sarà più possibile usufruire del bonus facciate e del bonus facciate architettoniche. Molti altri incentivi sono però stati confermati già fino al 2024, anche se in alcuni saranno modulati in maniera diversa rispetto a oggi. Ecco quali sono

Il settore dell’edilizia negli ultimi anni ha ricevuto una forte spinta dalla politica, che ha deciso di supportarlo con l’approvazione di vari bonus e incentivi dedicati a chi decide di effettuare lavori sulla propria casa. Alcune di queste agevolazioni, salvo eventuali proroghe con la prossima legge di Bilancio, sono destinate a scadere al 31 dicembre 2022. Altre sono invece già state confermate per il 2023, il 2024 e in alcuni casi anche per il 2025
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I BONUS EDILIZI IN SCADENZA – A fine anno scadrà il bonus facciate, detrazione al 60% sulle spese sostenute per risistemare le facciate di casa. Dal 2023 per risparmiare su questi lavori si dovrebbe quindi far riferimento ad altre agevolazioni che vanno a ricomprendere anche interventi sulle facciate, come può essere ad esempio il bonus ristrutturazioni. Lo stesso vale per il bonus barriere architettoniche, detrazione al 75% sulle spese l’abbattimento di barriere architettoniche
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SUPERBONUS 110% - Tra i bonus confermati c’è invece il Superbonus 110%, che è stato però rimodulato rispetto al suo impianto originario e ha scadenze diverse a seconda del tipo di immobile su cui si va a intervenire. Per le villette unifamiliari, ad esempio, il bonus arriva fino al 31 dicembre 2022, a condizione che gli interventi – allo scorso 30 settembre – siano arrivati almeno al 30% dell’intervento complessivo
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Per gli edifici diversi dalle monofamiliari, la Legge di Bilancio 2022 ha già prorogato il Superbonus, fino al 31 dicembre 2025, anche se con un meccanismo di décalage. L'agevolazione resterà nella misura del 110% per le spese che saranno sostenute fino al 31 dicembre 2023. Arriverà poi al 70% per le spese sostenute nel 2024 e del 65% nel 2025
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Fino al 31 dicembre 2023, con detrazione al 110%, il bonus si applica poi agli interventi effettuati dagli Iacp, su immobili - di proprietà o gestiti per conto dei comuni - adibiti a edilizia residenziale pubblica, a condizione che al 30 giugno 2023 siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo. Stessa scadenza anche per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi su immobili assegnati in godimento ai propri soci
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I BONUS CONFERMATI FINO AL 2024 – Già confermato fino al 31 dicembre 2024 è il bonus ristrutturazione, detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute (fino a un massimo di 96mila euro) per interventi di ristrutturazione edilizia. La stessa data di scadenza è stata prevista per il bonus verde, detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per lavori che riguardano gli spazi verdi di casa

Sempre il 31 dicembre 2024 si potrà portare avanti la riqualificazione energetica degli immobili usufruendo dell’ecobonus con le aliquote al 50, al 65, al 70 e al 75%. Uguale la scadenza attualmente prevista per il sismabonus, detrazione per chi decide di intervenire sui propri immobili aumentandone le capacità antisismiche

Il valore del sismabonus cambia a seconda della tipologia di immobile e di intervento che si vuole eseguire. Ad esempio, se la detrazione è del 50% per le case unifamiliari nel caso di lavori antisismici di routine, l’aliquota può arrivare fino all’80% se gli interventi effettuati comportano anche il passaggio dell’immobile a due classi di rischio inferiori rispetto a quella originaria

Le opere devono essere realizzate su immobili che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, quelle considerate ad alta pericolosità. La detrazione da applicare sulle spese sostenute per i lavori va calcolata comunque su un massimo di 96mila euro per ogni unità immobiliare

C’è poi il bonus mobili, un’altra detrazione Irpef – al 50% - applicabile sulle spese sostenute per acquistare elettrodomestici e mobili. La misura è prorogata al 31 dicembre 2024, ma nei prossimi anni cambierà il tetto di spesa su cui si potrà calcolare la detrazione, che da 10mila euro passerà a 5mila euro
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