
La bozza del decreto sulla crisi in Ucraina prevede un capitolo con interventi nel caso in cui il gas proveniente dalla Russia dovesse ridursi o bloccarsi. Una serie di compiti saranno affidati a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale. Intanto, il ministro degli Esteri Di Maio è volato in Algeria per discutere un aumento delle forniture di gas da importare dal Paese africano

Nella bozza del decreto sulla crisi in Ucraina sono previsti interventi nel caso di un’emergenza sui rifornimenti di energia, ovvero se il gas proveniente dalla Russia dovesse subire ritardi o sospensioni
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Il decreto autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese
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La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili
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È inoltre eventualmente prevista la riduzione del consumo di gas nel settore termoelettrico che rappresenta una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. Per rendere concretamente operative le misure, si affidano una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale
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Se scattano i razionamenti del consumo di gas "nel settore termoelettrico" Terna dovrà predisporre "un programma di massimizzazione dell'impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio”, è quanto previsto dalla bozza
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Terna invierà report settimanali a Mite e Authority. Agli impianti si applicheranno limiti europei di emissioni di Co2, meno restrittivi di quelli nazionali. Sarà il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ad adottare con "provvedimenti e atti di indirizzo" misure "finalizzate all'aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza" gas, "a prescindere dalla dichiarazione del livello di emergenza”
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Proprio Cingolani, a margine del Consiglio Ue Energia a Bruxelles, ha detto che "l'Italia ha un piano molto chiaro: nel brevissimo termine, nell'ordine di settimane, non c'è nessun problema di approvvigionamento, dal prossimo anno c'è da affrontare il problema dello stoccaggio, ma abbiamo una strategia per il breve, il medio e il lungo termine, per sganciarci dalla dipendenza del gas russo”
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Cingolani ha evidenziato che la riduzione degli stock invernali in Italia è "in linea" con il passato e che l'impegno è ora quello di lavorare per le scorte per l'anno prossimo. Sul piano europeo, il ministro ha ribadito l'impegno di Roma per gli stoccaggi comuni "anche su forma volontaria"

Intanto l'Italia si sta impegnando per "aumentare le forniture di gas da vari partner internazionali. Tra questi l'Algeria, da sempre fornitore affidabile". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ieri, 28 febbraio, è volato ad Algeri insieme all'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi "per rendere operative forniture addizionali" (in foto, Di Maio con il ministro degli Esteri algerino Ramtane Lamamra)

"Il governo è impegnato a fronteggiare con la massima determinazione ogni effetto delle sanzioni alla Russia e la visita di oggi ad Algeri è la testimonianza che non perderemo un istante di tempo", ha detto Di Maio, ricordando che la guerra in Ucraina ha un impatto sulla "sicurezza energetica italiana ed europea"

Oltre all'aumento delle forniture di gas, da "rendere operative in tempi rapidi", Di Maio ha discusso con il governo di Algeri anche di come "aumentare la collaborazione sulle energie rinnovabili, in campo eolico, nel solare e nell'idrogeno verde, anche adattando le infrastrutture per il gas per trasportare l'idrogeno"