
Guerra Russia-Ucraina: le condizioni di Mosca per il cessate il fuoco
In una telefonata con il capo dell'Eliseo Macron, il presidente russo Putin ha detto che per fermare il conflitto richiede il riconoscimento internazionale della Crimea come territorio russo e la neutralità di Kiev. Dopo una prima fase di negoziati tra la delegazione russa e quella ucraina, che si sono tenuti a Gomel, in Bielorussia, nuovi colloqui si terranno nei prossimi giorni

Mentre a Gomel, al confine tra Ucraina e Bielorussia, si svolgevano i primi negoziati tra le delegazioni di Mosca e di Kiev da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, il capo del Cremlino Vladimir Putin – al telefono con il presidente francese Emmanuel Macron – dettava le sue condizioni per fermare il conflitto
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Nel colloquio tra i due leader, fa sapere il Cremlino, Putin ha detto a Macron che un primo punto su cui non intende retrocedere è il riconoscimento internazionale della Crimea come territorio russo (in foto, carri armati russi in Crimea)
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La Crimea si era autoproclamata indipendente nel 2014. In seguito fu annessa unilateralmente a sé dalla Russia, con una dichiarazione non riconosciuta né dall’Ucraina né dal resto della comunità internazionale
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Un’altra condizione per fermare l’invasione dell’Ucraina, ha detto sempre Putin a Macron, è che Kiev assuma uno status neutrale
Guerra Russia-Ucraina, Putin chiede il riconoscimento della Crimea
Tra i motivi alla base del conflitto, iniziato lo scorso 24 febbraio, c’è anche la volontà dell’Ucraina di entrare a far parte della Nato. Desiderio fortemente osteggiato da Putin, che continua a chiedere che Kiev smetta di provarci
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Un accordo con l’Ucraina, riferisce il Cremlino, citato dalla Tass, sarà poi possibile solo dopo la “smilitarizzazione e de-nazificazione" di Kiev
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L’Eliseo ha sottolineato come, durante il colloquio tra Putin e Macron, il primo si sia comunque impegnato a “sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni” in Ucraina e “a restare in contatto nei prossimi giorni per prevenire l’aggravamento della situazione”
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Non molto è invece trapelato dai negoziati che si sono tenuti a Gomel, durati quasi sei ore, ai quali non hanno partecipato né il presidente russo Putin né quello ucraino Zelensky
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“Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile individuare un terreno comune", ha detto al termine della prima giornata di colloqui Vladimir Medinsky, caponegoziatore per Mosca (in foto)

Ci sarà un nuovo incontro tra le delegazioni, ha detto sempre Medisnky, che si terrà “nei prossimi giorni tra Polonia e Bielorussia”

Intanto Unione europea e i Paesi occidentali proseguono con le sanzioni da applicare a Mosca, tra cui il congelamento dei beni all’estero di Putin e del suo ministro degli Esteri Lavrov e l’isolamento della Banca centrale russa dal sistema finanziario internazionale

Secondo quanto riporta la testata russa Sputnik, il Cremlino ha fatto sapere che Putin ha firmato un decreto "per applicare misure economiche speciali contro gli Stati Uniti e i Paesi che li hanno seguiti" nelle sanzioni imposte alla Russia