Covid e consumi, gli italiani chiedono alle aziende più attenzione ambientale: lo studio
Meno spese per i beni non essenziali e meno visite ai negozi fisici, ma più attenzione al business locale e alla sostenibilità dei prodotti. È la fotografia dei consumatori italiani al tempo del Covid-19, come emerge dall’analisi dell’EY Future Consumer Index. L’85% si dice attento al riciclo e il 74% all’impatto ambientale, ma costi alti e mancanza di informazione spesso fanno preferire un buon prezzo alla sostenibilità
Meno spese per i beni non essenziali e meno visite ai negozi fisici, ma più attenzione al business locale e alla sostenibilità dei prodotti. È quanto emerge dallo studio sui consumi e i consumatori al tempo del Covid-19, tracciato dall’EY Future Consumer Index, che ha raccolto le opinioni di oltre 14mila cittadini in tutto il mondo, di cui 500 in Italia
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In linea generale, nel nostro Paese molti consumatori pensano che l’emergenza sanitaria non sia destinata a scomparire in fretta. Il 43% degli intervistati è convinto che l’impatto del Covid-19 sulle nostre vita durerà per almeno un altro anno, fino a che -come sostiene il 30% del campione- la maggior parte della popolazione non sarà vaccinata
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Il 69% si dice preoccupato delle condizioni economiche dell’Italia, mentre il 49% teme che sarà privato della “liberà di godersi la vita” e il 47% non è tranquillo per le condizioni di salute della propria famiglia
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Il cambiamento principale nelle abitudini dei consumatori, secondo quanto emerge dalla ricerca, è la ricerca di prodotti sostenibili. Il 74% degli italiani -circa 7 intervistati su 10- dichiara di prestare sempre più attenzione all’impatto ambientale di ciò che acquista e l’85% dice di riciclare prodotti e imballaggi dopo il primo utilizzo
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Oltre alla sostenibilità, anche il prezzo rimane la principale causa che spinge i consumatori a scegliere cosa comprare, a eccezione del settore alimentare, dove si privilegiano alimenti freschi di origine locale e con buone proprietà per la salute
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Tuttavia, l’attenzione alla sostenibilità e la ricerca di un buon prezzo non sempre vanno di pari passo: i timori per l’impatto del Covid-19 sull’economia e sulla salute generano un sentimento di insicurezza che, insieme ad altri fattori, limita il consumo di prodotti sostenibili
Dalla ricerca emerge che gli elementi che scoraggiano l’acquisto di beni sostenibili sono: la bassa qualità (63%), il marketing ingannevole (63%), le informazioni fuorvianti sul prodotto (58%) e l’alto prezzo (57%)
Risulta vero che, se da un lato i consumatori ritengono di non essere ben informati (61%), dall’altro lato gli stessi ammettono di non voler impiegare troppo tempo per verificare i requisiti di sostenibilità dei prodotti (soltanto un quarto afferma di ricercare maggiori informazioni)
Inoltre, la maggior parte dei consumatori dichiara che, pur avendo preso coscienza dell’importanza della sostenibilità, non sempre compiono azioni che rispecchiano questa consapevolezza: speso preferiscono limitarsi a piccoli gesti legati all’opportunità di risparmio
Tra i comportamenti virtuosi più diffusi ci sono il riuso delle borse della spesa (94%), il risparmio d’energia e d’acqua (93 e 91%), il riciclo o riutilizzo dei prodotti dopo l’uso (86%) e la riduzione delle emissioni (84%)
Altre azioni più drastiche raccolgono percentuali minori. Il 51% degli intervistati dice di aver ridotto l’utilizzo dell’automobile a favore di mezzi pubblici e bici e il 28% di aver scelto l’energia solare per la propria casa. Il 45% dichiara di mangiare meno carne possibile, percentuale che scende al 31% in relazione ai latticini
È da parte delle imprese che gli italiani si attendono gli sforzi maggiori per favorire un consumo più etico: il 72% degli intervistati sostiene che le aziende devono proporsi come guida per azioni positive verso l’ambiente e la società. Il 60% crede invece che siano i consumatori a dover spingere le imprese verso modelli più sostenibili
Buona parte dei cittadini sarebbe disposta a pagare un premium se il prodotto riflettesse meglio i loro desideri. In cima alla lista delle caratteristiche ci sono l’alta qualità (48%), la nazionalità del prodotto (42%), l’attenzione alla salute (36%) e alla sostenibilità (30%)
Dai dati elaborati dall’FCI, i consumatori italiani sono quelli che si mostrano più sensibili alla sostenibilità, nonostante siano i più colpiti dalle conseguenze della pandemia. Gli italiani che soffrono a causa del Covid-19 superano di quasi 20 punti percentuali la media mondiale (51% contro 35%). Tuttavia, gli atteggiamenti degli italiani verso la sostenibilità sono più alti della media globale (74% contro 51%)