Covid, Istat: "Cancellati vent'anni di crescita dei consumi. Calo del 9% nel 2020"

Economia

Il crollo del 9% del 2020 non era mai stato registrato: valore medio a 2.328 euro mensili a famiglia

Il Covid-19 presenta il conto alle famiglie italiane. Nel 2020, la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.328 euro mensili in valori correnti con un calo del 9% rispetto ai 2.560 dell'anno precedente. A rilevarlo è l'Istat

Cancellati vent'anni di crescita dei consumi

Considerata la dinamica inflazionistica (-0,2% la variazione dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale, NIC), spiega l'Istituto nazionale di statistica, il calo in termini reali è appena meno ampio: -8,8%. Si tratta della contrazione più accentuata dal 1997 - anno di inizio della serie storica – e che riporta il dato medio di spesa corrente al livello del 2000, con un balzo indietro di vent’anni. Per avere un termine di paragone, nel biennio 2012-2013 - quando la crisi del debito sovrano e l'austerity mordevano sull'economia - il calo cumulato sul 2011 fu del 6,4%. Sul valore assoluto della spesa registrata nel 2020 si evince che se si prende il valore mediano (ovvero quel livello di spesa per consumi che divide esattamente in due parti uguali le famiglie italiane), emerge che il 50% delle famiglie residenti in Italia ha speso una cifra non superiore a 1.962 euro (2.159 euro nel 2019).

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La fotografia dell’Istat

Tra le voci di spesa che hanno tenuto, nonostante la pandemia, Alimentari e bevande analcoliche (468 euro al mese) e quella per Abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (893 euro mensili, di cui 587 euro di affitti figurativi). "Si tratta, infatti, di spese difficilmente comprimibili, solo marginalmente toccate dalle restrizioni governative e che, anzi, possono essere state favorite dalla maggiore permanenza delle famiglie all’interno dell’abitazione. La spesa per tutti gli altri capitoli, che nel 2020 vale complessivamente 967 euro al mese, scende invece del 19,3% rispetto ai 1.200 euro del 2019". In questo ambito i cali più "drastici" riguardano "i capitoli di spesa sui quali le misure di contenimento hanno agito maggiormente e in maniera diretta, cioè Servizi ricettivi e di ristorazione (-38,9%, 79 euro mensili in media nel 2020) e Ricreazione, spettacoli e cultura (-26,4%, 93 euro mensili), seguiti da capitoli fortemente penalizzati dalla limitazione alla circolazione e alla socialità, come Trasporti (-24,6%, 217 euro mensili nel 2020) e Abbigliamento e calzature (-23,3%, 88 euro mensili)".

I divari territoriali

A livello territoriale, gli effetti del Covid hanno attenuato i divari territoriali: 627 euro tra Nord-est e Sud, da 722 euro nel 2019. Nel 2020, le regioni con la spesa media mensile più elevata sono state Trentino-Alto Adige (2.742 euro) e Lombardia (2.674 euro) mentre Puglia e Basilicata hanno la spesa più contenuta, rispettivamente 1.798 e 1.736 euro mensili.

 

I dati del primo trimestre 2021

Questa la fotografia su come sono andati i consumi nel corso del 2020, un anno caratterizzato dall'emergenza sanitaria e dalle chiusure: un calo in linea con la dinamica del Pil e con effetti che si sono protratti anche nella prima parte del 2021. L’Istat ha reso noti anche i dati relativi alla spesa media mensile nel primo trimestre di quest’anno. I consumi sono calati del 3,4% rispetto allo stesso trimestre del 2020, per gli effetti persistenti della crisi sanitaria. Così rivelano l’Istituto in base alle stime preliminari. Al netto delle spese alimentari e per l'abitazione, il calo è più ampio e pari a -7,5%.

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